Monday, October 20, 2008

Piccola nota fuori tema: Lo stramaledetto "trovamici"

Elio è a casa, aspetta Chiara.
Stanno insieme da sette anni e giovedì lei gli ha detto:” ti ricordi di Mario, il nostro compagno di università?
Ieri mi ha rintracciato su “trovamici” ed abbiamo cominciato a chattare.
Dice che vorrebbe incontrarmi per un caffè. Insomma se non hai niente in contrario lunedi lo vedo”.
Ad Elio è caduto il mondo addosso.
Chiara sta parlando del suo ex ragazzo, di quel bastardo che l’ha lasciata per "una" del primo anno, e lo definisce “il nostro compagno di università”.
Non era stato facile ad “architettura”, ma a questo punto pensava di averli sconfitti entrambi Mario ed il fantasma di Mario, invece eccoli di nuovo, sette anni dopo, sullo stramaledetto “trovamici”.
Però stanno per sposarsi e spera sia l’ultima prova a cui Chiara lo sottopone.
Così, rassegnato, abbozza un:”va bene amore, mi devo preoccupare?”
“Ma no,che dici, è solo un caffè”.
Ora aspetta.
Non sa a che ora sia l’appuntamento, non sa dove si incontrino, non sa se Chiara sia arrivata in ritardo, ma sicuramente non Mario...il bastardo.
Qualunque cosa provi a fare (un giornale, l’ultimo libro) è inutile, il pensiero torna sempre a quei due.
Sente l’ascensore arrivare nel pianerottolo, prende il giornale e fa finta di leggerlo ma è soltanto la vicina calabrese.
Di scatto prende il telefono, preme a lungo la C ma si pente subito.
Riattacca.
”E se ha squillato?”
Chiama di nuovo e sente la segreteria di Chiara.
“Questa è la segreteria telefonica di “Chiara ....”.
Attacca.
“Lo so chi sei, quello che voglio sapere è quando torni, stronza!”
Elio si massaggia le tempie, si alza e dà un “sinistro” alla porta di legno della cucina.
Lo fa così, senza pensare, incrina la porta e sente il dolore arrivare lentamente.
Non è solo male fisico c’è tutta la rabbia e la frustrazione per quel gesto di Chiara che l’ha costretto lì, a casa di nuovo ad aspettare.
All’improvviso è tutto chiaro, lui Chiara l’ha sempre aspettata.
Per cinque anni di “architettura” fuori la porta di ogni esame.
Al ritorno da tutte le serate con le amiche.
Fuori dal lavoro dove qualche volta l’ha vista salutarsi in modo strano, con un collega.
Dopo ogni lezione di piano da quel maestro che odiava con tutto se stesso.
Allora decide che basta così, prende il cappotto, lascia le chiavi sul tavolo, sbatte la porta ed esce di casa e dalla vita di Chiara per sempre.
C’è sempre un motivo per cui si attende.
Per Elio quel motivo era valido fino a cinque minuti fa.

9 comments:

Crazy time said...

ora vorremmo sapere di piu' di chiara e di elio.

(e soprattutto qualcuno l'ha riempita di botte Chiara?) ;)

dancin' fool said...

caspita, è una storia vera?

potrebbe. bravo elio (a prescindere da quel che ha combinato chiara)

Emilia Barbato said...

Però! Mi auguro che sia una storia inventata. Qualora non lo fosse ... é tristissimo. Avrebbero potuto chiarirsi sulle motivazioni reciproche. Tu però non puoi scrivere un post del genere dacci dei ragguagli ulteriori. Mi hai fatto incuriosire.

Anonymous said...

inventata o vera...è bella....cercherò di ricordarmene al momento giusto...io odio aspettare!tam

Emilia Barbato said...

Ma chi sono Elio e Chiara? Stai a fà il vago!

Unknown said...

no comment...
;-)

Emilia Barbato said...

Non vale non si fa così!
Prrr

Anonymous said...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Anonymous said...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu