Tuesday, September 30, 2008

Yosemite 1 Il primo giorno

Viaggiare con i bambini ti impone di accettare compromessi.
Così il primo giorno ci mettiamo quattro ore ad arrivare in albergo (che è alle soglie del parco). Nell’hotel c’è la piscina (veramente ce ne sono quattro), devo dire che uno dei campi dove gli USA ci strabattono sono sicuramente gli alberghi.
Non ce la sentiamo di imporre ai pargoli un’altra ora di macchina e così optiamo per la piscina. Ogni piscina ha la sua SPA (minipiscina riscaldata con idromassaggio) vicino e devo dire che è stata veramente una goduria fare un bagno circondati da montagne di granito e da un fiume.
La sera fuori dal ristorante vediamo un orsetto lavatore molto simpatico.
















Il giorno seguente ci alziamo presto e decidiamo di andare nella Yosemite Valley
Questa è l'entrata...



















La valle è bellissima. E’ circondata da picchi di granito ed è stata scavata da un ghiacciaio ora ritiratosi. Il ghiaccio ha quindi polverizzato il granito e creato la valle.




























Al centro c’è un fiume ed ai lati alcune cascate (purtroppo poco visibili


























se non completamente asciutte in tarda estate).
Prima dell’arrivo dei cacciatori di oro, la valle era abitata dagli indiani. Questi ovviamente si opposero ai cacciatori d’oro che a loro volta organizzarono un piccolo esercito e “come al solito” armati di fucili, bruciarono, saccheggiarono, uccisero, rubarono e stuprarono.
Gli indiani furono cacciati dalla valle e quando anni dopo poterono ritornare lo fecero giocando il triste ruolo di “veri indiani” nelle rappresentazioni di danze usi e costumi volta all’intrattenimento dei turisti




















dell’ormai divenuto parco nazionale.
Una storia resa ancora più straziante dalla bellezza del posto in cui gli stessi indiani vivevano in pace prima dell’arrivo dei veri selvaggi.
La cosa che ci ha fatto veramente imbufalire è questo “tristissima ricosruzione”




















che dovrebbe in qualche modo rappresentare un villaggio indiano. Pensiamo senza mezzi termini, testimoni ancora oggi la scarsa sensibilità che gli americani mostrano per i pellerossa.
Yosemite offre tante possibilità, così ci sono dai rimbalzisti (prettamente in viaggio di nozze...) che ci passano attraverso e si fermano un pomeriggio fino a quelli che ci trascorrono un’intera vacanza. Io consiglierei almeno una settimana ma noi ci siamo rimasti solo due giorni. Si possono fare vari sport (arrampicarsi, camminare nei tantissimi sentieri, andare in mountain bike, fare rafting ed immagino che di inverno lo sci di fondo la faccia da padrone).
Noi abbiamo optato per la spinta del passeggino...
Così abbiamo incontrato il "signorino"




















che passeggiando in tutta tranquillità fra le persone, ci ha mostrato solo il suo lato B, ed abbiamo fotografato il picco detto Half Dome (per ovvi motivi...)




















Poi non contenti abbiamo inaugurato un nuovo passatempo... si chiama il "trovafaccianellaroccia",


























ma su questo sarò più preciso nei prossimi post.

Sunday, September 28, 2008

Crucchetta e i camalli genovesi.

Gli otto giorni alle Hawaii ci resteranno per sempre nel cuore, così invece di rimurginare partiamo per una breve vacanza di quattro o cinque giorni a Yosemite National Park
Siamo quasi arrivati. L’ultima parte del tragitto prevede delle curve discretamente lunghe ed a volte a gomito. Crucchetta ha preso le sue pasticchette omeopatiche antivomito.
Si, ancora quelle che non le/mi hanno fatto assolutamente effetto sulla barca alle Hawaii (non demordiamo...).
Nel bel mezzo di una curva dice qualcosa tipo:”Ich muss spucken”.
Ora io il tedesco non lo conosco ma quella parola me la ricordo.
Quindi preso ancora dal senso di colpa per la storia della barca, accelero a manetta, intravedo una piazzola di sosta sullo sterrato, metto una freccia frettolosa, mi accosto ed inchiodo quasi sgommando. Scendo dalla macchina e nel mentre penso:"bel deficiente che sei così le hai dato il colpo di grazia...". Quindi
aprolosportelloslacciolacinturalaprendoinbracciolamettoinposizionevomito.
A questo punto la principessina con fare tipicamente regale, si gratta la gola come non le avevo mai sentito fare e fa fuoriuscire dalla bocca uno “scracchio” che neanche i Camalli di Genova.
Penso: ”che strano, sarà il prologo” e convinto, non mollo la posizione.
Dopo il secondo sputacchio le dico, Crucchetta ma devi vomitare o sputare?
E lei come se avesse capito la differenza solo in quel momento mi fa:” ah, sputare papà”.
Prendo il piccolo camallo in braccio, le do un bacio grosso e la rimetto in macchina.
Chiedo delucidazioni alla Krucca ed anche lei l’ha sentita dire:”devo vomitare”.

Post post. Tornato a casa guardo sul vocabolario e “spucken” significa effettivamente sputare! Chiedo alla Krucca, la sua spiegazione è che parlando il linguaggio di tutti i giorni con i bambini vuol dire vomitare....boh!

Saturday, September 27, 2008

Perchè lo chiamiamo Occhiblu









Per chi lo conosce ha appena imparato a stare in piedi per una frazione di secondo...

Friday, September 26, 2008

Hawai 7 ed ultima (Iao valley)

Quindi non bastavano...
La bellezza dell’isola,
il cibo incredibile gustato nei ristoranti in riva al mare al tramonto,
la gentilezza e la dolcezza degli Hawaiani,
la vegetazione super rigogliosa,
il mare con i delfini e gli altri pesci a due metri dalla riva.
Ora ci mancava pure la spiritualità di questo posto !
Eh si perchè questo è uno dei posti che gli Hawaiani ritenevano sacro.
Non faccio fatica a crederlo, sembra un posto magico.
Ci sono questi “pan di zucchero”

















che circondano la valle,
















un fiume al centro ed il panorama fino al mare.
Vorremmo rimanere per sempre
ma purtroppo questa è l’ultima gita e la sera stessa partiamo.
Quest'isola ci rimarrà sempre nel cuore.
















Io in genere in vacanza ci metto una settimana solo per comiciare a pensare di essere rilassato ma quando vedi queste cose
















come fai ad essere nervoso? E' lo spirito delle persone che stanno qua che ti fa riflettere sul fatto che passi il resto dell'anno a correre come un matto.
Quest'isola ci ha preso da subito e ce ne andiamo pieni di entusiasmo.

Il viaggio di ritorno è un incubo come quello di andata.
Ci sono posti liberi sul volo Maui LA.
Abbiamo tre posti limitrofi e siamo in quattro.
Provo a chiedere alla hostess se riesce a spostare me e Crucchetta in una fila libera.
Mi dice che la fila è quella dell’uscita di emergenza e non vuole bambini in quella fila.
Sto per chiederle se sia una disposizione ufficiale ma invece, le chiedo se abbiamo alternative e mi dice:” it’s up to you”.
Già bel modo di fare, dipende da me, ho prenotato solo tre posti?
Adesso me la sbrigo da solo...
Le dico un bel :”for me it’s up to you, not to me”.
Voglio spiegarle che se i bambini piangono per tutto il viaggio perchè non riescono a dormire, oltre a noi anche gli altri passeggeri sono irritati e non sono soddisfatti del viaggio. Di questo dovrebbe interessarle visto che è lì per dare un servizio...
Ma la Krucca mi ferma chiedendomi di non litigare.
Così chiedo gentilmente a due vecchietti se mi fanno accomodare vicino a loro.
I due acconsentono rassegnati ed almeno così Crucchetta ed Occhiblu hanno un po’ di spazio in più. La Krucca per paura che cadano non chiude occhio.
Comunque MAI PIU' United Airlines!

Wednesday, September 24, 2008

Per spezzare la monotonia Hawaiana....

E' qualche giorno che le radio californiane mi bombadrano con questa roba.


Kid Rock, non c'è niente che potrebbe piacermi di meno; fra lui
ed il suo video video non so cosa non scegliere.
Ma allora perchè non riesco a smettere di ballare...perfino in macchina?
Non riesco a crederci, la schifezza prodotta di quest'uomo mi è entrata in testa e non ne esce più.
Allora visto che la mia cultura musicale fa pena, chiedo al mio amico Fitz.
Lui mi salva sempre in queste situazioni:
"Fitz che ne pensi di Kid rock? "
"Well someone likes him,
he's very simple, catchy
I would not call that music!"

"E che ne pensi del fatto che non mi esce dalla testa"
"Well it's a cover of two different songs:
Sweet home alabama



and Werewolves of London "


Ecco dove cavolo avevo sentito la magnifica intro di questa canzone!


Diabolico Kid Rock!
L'ha chiamata "a long summer" , ma a dire la verità il richiamo a
"Sweet home Alabama" è nel refrain...meno male che c'è Fitz.

Tuesday, September 23, 2008

Hawaii 6 la gita ad Hana prima parte

Facciamo un lungo tratto di strada fino a Paia dove ci fermiamo a fare colazione in un posto consigliato dalla guida.
Non ero mai andato seriamente a fare “colazione” negli USA, sapevo che si mangiava discretamente ma....
Entriamo e nei piatti delle persone c’è “la sagra della caloria....”
Uova bacon e carne conditi con salse multicolori in un piatto solo.
Vabè che “la colazione è un piatto importante”....così come
“non esistono più le mezze stagioni” e
“bisogna bere almeno due litri di acqua al giorno”
Però qua si esagera.
Mangiamo qualcosina veloce e ripartiamo.
Uscendo la Krucca legge un cartello :”ultimo ristorante prima di Hana” e pensa nel suo romanesco perfetto:” seeeeee figurate, mancano ancora 70 chilometri questi ce stanno a provà!”
Adesso se siete capaci treducetelo in crucco...!
Da lì comincia la nostra piccola avventura fatta di ponti, curve e, tavolette antivomito...
Attraversiamo all’inizio piantagioni di ananas e canna da zucchero poi la strada sembra scavata nella vegetazione più che nella montagna e costeggia il mare con curve tortuose.
Mi ricorda tanto la costiera amalfitana, ma qua la vegetazione è lussureggiante,
a tratti invadente.


Ci sono piante di ogni tipo ed ogni tanto un frutto della passione cade dagli alberi.
Lungo il percorso ci fermiamo per andare a vedere una cascata.
All’entrata c’è un piccolo baracchino che vende frutta e succo di canna da zucchero.
Ci fermiamo, la Krucca commette l’errore di chiedere Ananas invece di Pineapple e da quel momento la signora le parla in tedesco...(misteri della linguistica... comunque 1-1 con l’hawaiano indovina accenti).
Prendiamo anche del succo di canna e il ragazzo infila un pezzo di “sugarcane” in questo trabiccolo
















e “miracolosamente “ ne esce del succo dolcissimo.
Ci incammianiamo verso la cascata e la strada è cosparsa di alberi che non conosciamo.
Dopo poco cominciamo a riconoscere i frutti e così un albero di avocado,

















qualcuno di frutto della passione (credo)
















un banano (facile),
















Papaya e palme con noci di cocco


















e così via (nel senso che ne rimarrebbero almeno altri 20 da decifrare...)



















Sembra veramente il paradiso (l'ho già detto?)
La cascata non è un granchè
















non abbiamo le scarpe adatte e con i bambini in braccio ci roviniamo i piedi sui sassi.
Appena arrivati complice anche il succo di canna, mi mangiano le zanzare (che in paradiso non ci sono però) così torniamo alla macchina.

Monday, September 22, 2008

Hawaii 5 La gita ad Hana: prologo


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La Krucca vuole vedere tutto!
Non ci sono santi, ha rinunciato come me, al suo viaggio attraverso i parchi e adesso questa piccola isola la deve pagare!
Fosse l’ultima cosa che facciamo!
Già il primo giorno siamo arrivati e siamo andati in spiaggia...
“Ma scusa nove ore di viaggio,il fuso, siamo rimbecilliti dal sonno”.
Noooooo!
Perdiamo tempo, bisogna esplorare!
Tabelle di marcia e programmi!
Io sono agli antipodi e non mi piaccio per niente.
Quando sto in vacanza starei sempre al mare stravaccato.
Questo, tempo fa...ora con i piccoli a fare castelli e nell’acqua.
Di mia sponte non programmo un cavolo, se qualcuno mi propone qualcosa con meno di due giorni di anticipo mi girano le scatole (mi dovrò pure abituare all'idea no?)
Salvo poi verso la fine della vacanza farmi venire l’ansia da quello che è stato dall’altra parte del mondo e non ha visto nulla.
Non sopporto comunque quelli che chiamo “i rimbalzisti” (e comunque la Krucca non è fra questi sia chiaro) che vanno da un posto all’altro senza fermarsi veramente a guardarli e solo per il piacere di dire al ritorno che ci sono stati...!
Veramente non sopporto neanche quelli che quando gli racconti che sei stato in un posto ti fanno il terzo grado:
"ma hai visto questo posto?"
"si"
"e quest'altro?"
"SI"
"e quest'altro ancora?
"ma veramente..."
"hai mangiato in quel ristorante?"
"no"
"hai incontrato tizio?" (riferendosi a personaggio da gossip)
"NO!"
Sei andato sotto casa sua abita a....
NO!
Ma almeno sei stato in quel bar dove va sempre?
NOOOOOO!
"Ma allora che ci sei andato a fare"???!??!!


Comunque per quanto detto in precedenza, non sopporto neanche me.
Quindi viaggio ad Hana.
Ora, Hana ha la fama del posto sperduto.
Non è solo lontana, c’è una strada di 54 miglia con duecentomila (numero inventato) curve e 52 ponti ad un solo senso.
Un incubo per quelli che hanno il mal di macchina.
Ma tant’è, la guida dice che è un posto bellissimo, il mio collega portoghese me ne ha parlato benissimo quindi partiamo...

Saturday, September 13, 2008

Hawaii 3: Todd, Hero

Quest'uomo











è diventato ufficialmente il mio eroe!
E' un tranquillo giovedi di paura.
Il nostro Todd Murashige, padre di due figli, piastrellista e surfista è seduto a mezzo miglio dalla costa sulla sua tavoletta da surf aspettando la sua onda perfetta quando una testa di squalo marrone-grigiastra grossa più o meno due piedi (circa 60 centimetri) viene fuori dall'acqua e gli morde la coscia.
Todd emette lì per lì un grido di dolore alla tarzan, ma invece di rassegnarsi agli eventi come farebbe forse ognuno di noi, decide di non darla vinta al bastardo.
Quindi apre la bocca dello squalo a mani nude e tira fuori quel che rimane della sua coscia.
Non finisce qui perchè Todd è sanguinante e sa che lo squalo prima o poi tornerà.
Allora sale sulla sua tavola ed aiutato da un altro surfista rema a braccio (certo non con le gambe...) per dieci minuti fino a riva cercando di rimanere vigile.
Poi chiama i paramedici, la moglie e la madre per avvertrirli.
Ora è seduto su una sedia a rotelle, ma l'idea (grazie anche all'assicurazione sanitaria della moglie...) è quella di rimetterlo in piedi e forse un giorno di farlo tornare su una tavola da surf.
Gli attacchi di squali nell'isola di Maui sono stati "solo" 16 dal 2000...
Alcune persone facevano surf, altre nuotavano con i delfini, altre erano semplicemente troppo lontane da riva...
Ecco perchè non abbiamo provato a nuotare con i delfini...

Wednesday, September 10, 2008

Hawaii2: I delfini

Soffro il mal di mare e le gite in barca non mi sono mai piaciute. Ma quando sei qua, il 70% delle cose che puoi fare prevedono l'uso della barca. Così di fronte alla prospettiva di far vedere i delfini ai pargoletti, non ho resisitito. L'errore è stato sperare che le nostre pillolette omeopatiche funzionassero in qualche modo. Non fraintendetemi, io credo nell'omeopatia ma questa volta dev'essere andato storto qualcosa visto che (per dirla in modo garbato) ho fatto una 20 di visite "bilaterali" al bagno della barca in 6 ore. Mentre scrivo (circa 12 ore dopo) ancora sento un po' di nausea ma devo dire che è stata comunque un'esperienza bellissima... Questo è il risultato.



Il video è girato dalla Krucca Il pianto finale è quello di Occhiblu.
Crucchetta aveva il mio stesso problema


(l'abbiamo scoperto oggi) (per fortuna in forma minore) l'abbiamo portata a vedere i delfini ma non se li ricorda, segno che stava malissimo.
A un certo punto della mattinata sfruttando il fatto che fossimo vicini alla riva, volevo scendere dalla barca e tornare a nuoto... Ho provato a proporlo al "capitano" della barca che mi ha garbatamente chiesto di non farlo ed anzi mi ha intimato di non usare più il bagno perchè non è adatto a questa funzione (vomitare appunto...). Quando gli ho chiesto dove secondo lui avrei docuto "espletare le mie funzioni" mi ha parlato di qualcosa relativo al bordo della barca. Non ho capito, così mi ha indicato un simpatico signore col mio stesso problema che stava espletando direttamente in mare...
Nello stato in cui ero, stavo per strozzarlo, ma poi ho desistito per la debolezza congenita scatenata dalla nausea. Continuando il viaggio ci siamo fermati a fare snorkeling (insomma pinne, maschera e tubo). Mi hanno consigliato vivamente di scendere in acqua (anche se stavo per morire...) perchè secondo loro, avrebbe attenuato la nausea. Visto che non riuscivo a rimanere sulla barca, gli ho dato retta per un po' è andata benino. Crucchetta si è tuffata dallo scivolo della barca con maschera e tubo e salvagente. Una volta in acqua continuava ad agitarsi e non capivo perchè, perfortuna la Krucca mi ha consigliato (veramente sarebbe più opportuno "intimato")di toglierle l'acqua dal tubo perchè a tre anni e mezzo ancora non ci riesce da sola...



Così abbiamo girato un po' ed abbiamo visto le tartarughe marine! Non quelle giganti che si vedono nei documentari, ma comunque un'altra emozione (non documentata per mancanza di macchina fotografica SUBBACCQUA. Tornato su, stessa situazione più delusione della Krucca che sarebbe voluta rimanere in mare più dei cinue minuti che le ho concesso. Durante il viaggio, abbiamo scoperto che il tutto era organizzato da una associazione noprofit che utilizza i guadagni di queste iniziative per difendere delfini balene e barriera corallina. Ecco, adesso mi devo pure ricredere sul "capitano" della barca!

Hawaii 1

Perchè le Hawaii

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"Ecco, i soliti italiani, sono in California ed invece di vederla se ne vanno alle Hawaii"
Se lo state pensando, non avete tutti i torti.
Quello che ci ha spinto verso questo viaggio sono stati i pargoletti.
Avevamo in origine in mente un giro dei parchi, valle della morte, grand canyon, Las vegas eccetera eccetera. Era il viaggio che sognavo da tanto, ma Krucca è stata recentemente a trovare Yoghi e Bubu (Yosemite) ed i piccoli hanno pianto per buona parte del viaggio di andata e di ritorno.
Odiano la macchina e fare una vacanza così non è un piacere per nessuno di noi.
Così ci siamo detti, siamo qua, cos'è dall'Italia che non faremmo mai nella vita?
Le 24 ore del volo per le Hawaii.
Così eccoci qua ed ovviamente ci sbagliavamo!
Questo viaggio vorremo rifarlo 100 volte!
Il viaggio:
Oakland -Los Angeles
Los Angeles- Maui è andato benino.
La compagnia aerea (tanto pernon fare nomi United Airlines) da dimenticare (abbiamo pagato poco in effetti...):
-15 dollari in più per ogni bagaglio,
-cibo a pagamento su un viaggio di 6 ore,
-nessun gioco per i bimbi,
-nessun posto dove cambiare occhi blu.

Los Angeles dall'alto è incredibile, sembra non finire mai.
E'la prima volta che volo su una città senza riuscire a vederne i confini.
Molto grande e mi sembra anche molto smog.

Arriviamo il pomeriggio tardi, questa volta tutto ok con la macchina, cena volante, nanna.
Il giorno dopo spiaggia.
E' molto presto, ci siamo noi, qualche vecchietto che passeggia e qualche triatleta mattiniero.
Krucca e Crucchetta si avvicinano all'acqua per sentire com'è.
Prima onda tranquilla, le onde non sono alte, tutto sembra a posto.
La seconda onda sbatte a 5 metri di distanza da loro, ma arriva lunga ed inesorabile.
Restano in piedi con fatica ed hanno parte dei vestiti bagnati.
Provo ad entrare, supero le onde, cammino 3 metri e già non tocco più.
Nuoto un po', poi mi fermo.
Dopo tre minuti sono trenta metri a sinistra rispetto a dove mi sono tuffato
e nell'altra direzione rispetto a quella in cui ho nuotato
Facciamo amicizia e ci spiegano che oggi è un po' particolare, in genere non c'è tanta corrente.

Pomeriggio al mercato per i pargoletti. Compriamo un'ananas, la più buona che abbia mai mangiato, di una dolcezza sconvolgente, dentro a tratti è arancio.
Così non sono in Italia ma neanche in California.

Tuesday, September 9, 2008

La paranoia è dentro di me, epperò è SBAJATA

Sabato mattina.
Ore 9.15 California
Ore 6.15 Qui
G:"Crucchetta che c'è"?
C:"Papà sono triste"
G:"Perchè?"
C:"Non voglio scendere"
G:"Ma come, andiamo in spiaggia"
C:"Non mi piace la spiaggia"
G:"Ma dai, guarda che mare sembra di essere alle Hawaii..."
G:"Sarà perchè SIAMO alle HAWAII?!??!!?
G apre la finestra gigante della sua stanza d'albergo e vede il posto che più di tutti quelli che ha visto nella sua vita assomiglia al paradiso.
Le foto non sono un granchè ma danno un'idea.




























Sabato Sera.
Ore 22.00 Californiane
Ore 19.00 Hawaiane

C: Papà che cosa fai?
G: guardo le luci fuori e penso
C: A cosa pensi?
G: Penso ad Eric Clapton e a Lory Del Santo. (La finestra è maledettamente troppo grossa, il piano troppo alto e la ringhiera troppo bassa)
C: Papà chi sono Eri Clato e Ory di Santo.
G: Dormi Crucchetta dormi....

Thursday, September 4, 2008

Crucchetta impara a contare...questa volta in inglese

Crucchetta ci sta provando, numeri e lettere.



Questa è la cosa più dolce che abbia mai visto su Youtube ed è tutta per te!
Mette in comune due cose che non conoscevo.
Sesame Street (io avevo solo visto i muppets) di cui Elmo è il mio preferito.
E Leslie Feist, seppure la sua musica non mi sembra il massimo (ho ascoltato solo una canzone! quindi non faccio testo), ha una voce incredibile e per i bambini è perfetta.
Forza Crucchetta!

Wednesday, September 3, 2008

Vivere nel lato B

Certo, definire gli USA il lato B del mondo mi sembra un po' un'eresia.
Ma io ho sempre vissuto altrove ed è quello il lato A per me. Cercherò di spiegarmi.
In questi giorni mi sembra di essere affetto da un nuovo tipo di malattia...
Ehi io sono un ipocondriaco di fama mondiale...(non è mia ovviamente...) e se questa malattia ci fosse già, credetemi lo saprei!
La battezzerò ritardite bloggosa parallela.La mia giornata si svolge così, arrivo in ufficio alle nove. Alcuni giorni molto prima per conference call con l'Europa. Mi collego alla rete e mentre lavoro, mi arrivano mail richieste di informazioni, aiuto, semplici contatti via chat interna aziendale riguardanti l'Italia.
Nella pausa pranzo, (qua si mangia velocemente), riesco a leggere qualche news sempre rigorosamente italiana. Tutto questo in un susseguirsi di accadimenti fino alle tre. A questo punto mi arriva una mail di avvertimento interna. E dopo quella...il nulla. Fino alle 23.30 quando se per caso mi trovo collegato a skype o alla mail aziendale tutto ricomincia inesorabilmente. Insomma la mia vita è in ritardo e parallela rispetto a dove vivo.
Anche se sono qui per molti aspetti continuo a vivere lì.
Qualcuno mi dice che dovrei integrarmi, cominciare a leggere giornali locali, conoscere persone locali. La verità è che io al di fuori di questo coso su cui sto scrivendo ora, sto diventando un orso incredibile, non riesco a conoscere qualcuno tanto per il piacere di farlo, qua la lingua non mi aiuta e quando qualcuno mi rivolge la parola, spesso mi limito a sorridere dando l'impressione di essere un deficiente... tipo Ariel non so se avete presente...mi si è svampato il neurone della socialità.

Insomma io sono presissimo dalla famigliola e nel tempo libero, prettamente la sera, continuo ad avere contatti con le persone che conosco in Italia,parenti,amici, colleghi e con le persone dei blog (ma del rapporto con il blog parlerò dettagliatamente in un altro post).
Il problema è che io credo che la vita vada vissuta fino in fondo nei rapporti con le persone e in questo periodo, (che dura da un bel po') questo non mi riesce affatto.
Forse il fatto di avere tanti mezzi a disposizione blog, internet, skype, messenger eccetera eccetera, non aiuta lo sviluppo di questa socialità...o meglio aiuta talvolta a volte una socialità parallela e forse... un po'superficiale?
Credo che i blog siano un'ottima cosa se si ha una vita sociale ben sviluppata. Altrimenti mi sa che contribuiscono un po'ad isolarsi.
Come non detto ne parlo ora e non approfonditamente!
In fondo il problema è che io considero le persone che conosco solo virtualmente un po' amiche e questo...boh, forse non è del tutto corretto.Si scambiano idee, argomenti, sensazioni, auguri per il compleanno ma poi alla fine manca sempre qualcosa...

Monday, September 1, 2008

Legittima difesa

Ci sono momenti in cui le persone attraversano la tua vita.
Sono persone con cui DEVI avere a che fare non c'è storia.
Ogni volta passa del tempo.
Il tempo ammorbidisce, a volte cancella e tu ogni volta ti aspetti
che non sia come l'ultima.
Puntualmente rimani come uno stupido a chiederti il perchè delle cose.
Perchè dai una seconda possibilità?
Perchè ci caschi sempre?
Perchè non ricordi o fai finta di non ricordare?
Ecco, questo post ti serva per ricordare che al mondo esistono questo tipo
di persone.
E che la prossima volta che passano dalle tue parti forse... beccano un calcio in bocca.