Wednesday, March 20, 2013

Quando non è destino non è destino.

Lui ha 18 anni, in vacanza con l' EF a Londra incontra lei.
Lui fa amicizia con uno e diventano amici per la pelle, lei ci si mette insieme
Tornano a Roma l'amico e lei si lasciano.
Lui si tormenta, dopo qualche tempo telefona all'amico per chiedergli se gli dispiace se chiede a lei di uscire.
L'amico risponde che è tutto ok.
Lui la chiama, escono e si mettono insieme.
Lui la ama, come non ha mai amato nessun'altra fino a quel momento. Lei no.
Lei dopo un po' lo lascia.
Lui la incontra spesso, una volta in un posto al Laghetto dell'Eur.
Lei sta con un altro.
Lui va da loro li saluta e dice a l'altro di trattarla bene.
L'altro è un energumeno ma reagisce bene ed annuisce.
Lui pensa spesso a lei, negli anni, sempre, anche quando sta con altre ragazze, di tanto in tanto ci pensa.
Anni dopo Lui va in vacanza in Grecia ad Ios isoletta sperduta piena di ragazzi da ogni parte del mondo.
Lei pure.
Lui la incontra un pomeriggio e gli pare così strano vederla lì che le chiede di vedersi la sera.
Lei dice che va bene.
Lui l'aspetta, l'aspetta da una vita che volete che siano 10-20-30-60minuti?
Lei non arriva. Non la vede più. Lui è così deluso che quella sera organizza una quasi rissa.
Lei lo trova su facebook o forse lui ? Non ricordo.
Lei lo contatta via chat, gli vuole spiegare, che quella sera avrebbe voluto andare, che lui gli sembrava carino
ma in quella vacanza lei stava male, e si è ubriacata di brutto e non ce l'ha fatta ad andare da lui.
Lui è sposato ha due figli ma comunque gli sembra un peccato che le cose siano andate così e glielo dice.
Lui scopre che lei nel frattempo ha amato tantissimo una persona, forse l'unica persona della sua vita ed ora questa persona non c'è più.
Lui poi la sogna di un sogno mai fatto che lo fa svegliare a forza di lacrime amare.
E lo dice a lei.
Lui la vede su facebook e finalmente capisce.
Lei non è più la ragazza che amava, adesso è un'altra persona, che sembra lontanissima da lui.
Lui capisce da quelle stupide foto di essere una persona che ha fatto un percorso diverso.
Lui la giudica anche un po', e si mette il cuore in pace (?).


Monday, March 11, 2013

Momenti di trascurabile felicità


A calcio sono sempre stato un giocatore medio, per non dire mediocre, sono alto e lento quindi da piccolo nei pulcini mi hanno dato il ruolo di stopper.
Avevo  iniziato a giocare a calcio contro il parere di mio padre e fondamentalmente per seguire due amichetti che erano molto bravi. Solo che io non lo ero ed ogni volta, durante gli allenamenti, dovevo subire delusioni cocenti.
C’era chi passava meglio, chi stoppava meglio, chi palleggiava meglio, chi colpiva meglio di testa persino chi correva più a lungo e più velocemente  Ed ogni volta tornavo a casa chiedendomi cosa ci facessi io su quel campo di terra.  Ognuno riusciva meglio di me in qualcosa.  

E poi è arrivato il giorno.  Quel giorno in cui il Dio del calcio si gira distrattamente dalla tua parte e tu riesci a fare per la prima volta una cosa degna di nota.

Mi ricordo che c’era stato un contropiede ed erano scesi in tre, piccoli, agili, veloci. 
Io ero rimasto l’ultimo scoglio e d era chiaro a tutti che avrebbero segnato. Avevo tenuto a bada l’impeto di uscire sul portatore di palla cercando di indietreggiare verso il portiere fino a quando possibile. 

Si erano disposti a triangolo ed io ero nel centro, una posizione non sostenibile per molto tempo. 

Allora avevo fatto la mia mossa, facendo finta di andare verso il portatore di palla. Lui aveva immediatamente optato per il giocatore di sinistra verso il quale nel frattempo mi ero precipitato. Non so come ma avevo rovesciato la palla l’avevo superato ritornando verso il centro (cosa da non fare mai... spazzare....solo spazzare) e prima che arrivassero  gli altri due avevo rinviato con un tocco preciso avviando il contropiede verso il nostro migliore attaccante. 

Ne era uscito un gol bellissimo.  

Un "sombrero" con successivo lancio al volo. 

Due colpi da maestro che non sarebbero mai più capitati nella mia vita.