Friday, November 28, 2008

Yerba buena

Vecchio nome di S.Francisco sotto i Messicani. Dalla "erba buona" che circondava la missione dei frati Francescani (forti i Francescani), primi colonizzatori (indiani a parte) della California.

Oggi è un parco della città dove siamo andati domenica scorsa per un picnic tra i grattacieli.
Arriviamo organizzatissimi. Spargiamo le nostre cose sull'erba e comiciamo a mangiare contenti della splendida giornata primaverile (il 23 novembre appunto).
Inizialmente mi colpisce un tizio accanto a noi che legge un giornale in piedi, immobile.
E' inconfondibile soprattutto per il suo maglioncino a rombi...(in genere non faccio commenti su come si vestono le persone ma questa volta c'è un motivo...)
C'è un clima disteso, coppiette stravaccate che si sbaciucchiano, famiglie che mangiano, qualcuno che si tira un pallone da football e questo tizio in piedi fermo stride un po'.
Mi distraggo, faccio un giretto con Emma al monumento alla memoria di Martin Luther King. Torno e il tizio ha un "compare". Il secondo tipo è almeno bizzarro.
Pantaloncino, scaporcino con calzino, magliettina attillata, maglioncino sulle spalle, occhialoni da sole, cappelletto e borsa da donna a tracolla. Anche lui in piedi dietro l'altro, legge il giornale.
Nel mentre arriva un terzo tizio che mi chiede se voglio il NY times, lui ha appena finito di leggerlo e vorrebbe buttarlo, io ringrazio ma non ho tempo coi pargoli che scorrazzanno.
Poi capisco, o almeno credo.
Arriva una terza tizia e si accoda ai due precedenti.
Mi guardo intorno e ci sono altre file di avventori, tutti in piedi, tutti col giornale, tutti vestiti strani.
Mi accorgo che non siamo solo noi a guardarli ed a ridere.
Mi guardo intorno per cercare qualche telecamera, ma non ce ne sono.
Tempo fa ho visto un esperimento simile e per la verità molto più divertente in una stazione.


Allego una foto scattata col cellulare (la macchina fotografica ci aveva abbandonato altrimenti avremmo fatto di meglio...)



















Comunque sti tizi la "Yerba Buena" mi sa che l'hanno interpretata in un altro modo...(quello giusto btw).

Wednesday, November 26, 2008

Bambini Sorpresa

Oggi una collega tedesca ha fatto il giro del piano con un vassoio pieno di ovetti Kinder.
Arrivata da me ne ho subito presi un paio e le ho domandato il perchè li stesse offrendo.
Mi ha detto che è riuscita a trovarli per halloween ed ora anche se sono una delle cose che le mancano di più della Germania, ha deciso di “condividerli”.
Le ho detto che anche a me piacciono tanto.
Sembrava stupita, così ho aggiunto, si anche in Italia ci sono, sono Italiani....
Mi ha guardato come se stessi scherzando ed ha detto: ”no sono tedeschi....”
Le ho chiesto: ”e la nutella ti piace”?
E lei :”si anche quella è tedesca....”
A quel punto non ce l’ho fatta più le ho sorriso e le ho detto:”ma che tededesca, sono entrambi italiani”.
E lei, “dai allora perchè si chiamano Kinder”? ed ha agiunto:
“Ovviamente perchè sono diretti ai bambini” (tedeschi).
Mi sono seduto e sono andato sul sito della Ferrero.
Se n’è andata e mi ha lasciato gli ovetti controvoglia...
Bel colpo mi sono detto, già stai qua da cinque mesi e conosci due americani in tutto, adesso comincia pure ad inimicarti i Crucchi in un’azienda tedesca ...

Wednesday, November 19, 2008

Verso Sud Hearst house e Pismo Beach

Il miliardario Hearst, decise di costruirsi questa "casetta", andando in Europa e comprando un po' tutto quello che gli piaceva, indipendentemente dal prezzo.























Quindi vista bellissima in tutte le stanze, teatro due piscine di cui almeno la prima vagamente kitsch.
Inoltre ha costruito uno zoo con animali in assoluta libertà. Dopo il tour del castello siamo andati a vedere gli elefanti marini sulla spiaggia antistante






















Nella stessa giornata ci siamo diretti a Pismo beach dove la guida indicava la più grande popolazione di farfalle monarca in california.




















Purtroppo ne abbiamo viste poche ma bellissime.

A pismo ci siamo anche goduti uno dei più belli tramonti mai visti.
























Figlio mio, un giorno tutto questo sarà tuo...!

Monday, November 17, 2008

Twin Peaks e 20 Deficienti.

Sanfrancisco è una città incredibile, bellissima architettonicamente, piena di cose da vedere, accoglie chiunque ed i suoi abitanti hanno una mentalità apertissima.
Mi piace tantissimo e ci vivrei senza dubbio.
Stasera dopo una giornata al Goldengate Park siamo andati a Twin Peaks dove si gode forse la più bella vista della città.
Un posto bellissimo di giorno...























e di notte






















Volevo scattare altre foto ravvicinate in modo da farne una unica.
Purtroppo non ci sono riucito...
Sono sceso dalla macchina, era buio, non ho visto un gradino, la caviglia destra ha ceduto e sono caduto a terra.
Non è la prima volta che mi capita, credo la mia caviglia non sia mai guarita da un trauma che ho avuto qualche anno fa.
Era buio, c'erano almeno venti persone, la Krucca era rimasta in macchina con i pargoletti.
Dopo un minuto che ero a terra rantolante per il dolore si avvicina uno che mi dice: "are you ok?".
L'avrei ammazzato! sto a terra da un minuto e mi lamento, ti sembra che stia bene? così gli ho detto un: " well, so and so" molto sarcastico...
Non lo so, io non avrei mai paura di uno che mi fa una battuta in una condizione del genere...
Deve averlo preso come un si...perchè si è dileguato.
Credo di essere stato fermo a terra per otto minuti complessivi senza che nessuno muovesse un dito.
Poi con somma fatica mi sono rialzato, e sono tornato malconcio verso la macchina.
E' la prima volta da quando sono qua che ho una brutta esperienza, mi sembrava doveroso raccontarla.

Friday, November 14, 2008

Verso sud Big Sur, Seventeen miles e Carmel Beach

Un'altra piccola gita.
Per quelli che si domandano quante ferie faccio...stavolta solo due giorni...!
In questo periodo dalle mie parti ci sono ventiquattro gradi di media, il sole splende pressochè ogni giorno e quindi stiamo in maniche di camicia a metà novembre...!
Che vitaccia...eh ?
Quale migliore occasione per guardarsi un po' la costa?
Così decidiamo di partire quattro giorni e vedere dove arriviamo. Non pianifichiamo nulla perchè coi pargoletti non si sa mai...! Così dormiamo nei motel...e ci spostiamo quando siamo pronti.
Il primo giorno Carmel e Big Sur sulla mitica Highway 1. Le foto (aggiungo anche la bellissima strada chiamata 17 miles) sono di un'altra occasione perchè quel giorno (che sfiga...) abbiamo avuto il quarto giorno di pioggia da quando siamo qua.
Quindi 17 miles road

























Big Sur























Carmel Beach























Carmel è una bellissima cittadina con case per super ricchi, amministrata fino a quanlche anno fa da Clint Eastwood. Per motivi estetici sono proibite i contenitori della posta e le catene di negozi.

Thursday, November 13, 2008

Volontariato...retribuito.

Oggi ho fatto volontariato.
Qualcuno mi dice che se è pagato non può definirsi tale.
Sono d'accordo. E' stata comunque una bella esperienza
L'azienda per cui lavoro ha questo programma che permette ai dipendenti di utilizzare un po’ di tempo lavorativo per andare ad aiutare gli altri. Non solo, l’azienda organizza anche la cosa. Così sapevamo dove andare, cosa fare, come farlo. Insomma un’organizzazione perfetta. Io pensavo di andare a riparare un tetto, alzare un muro, cose di questo tipo (non che ne sia capace...). Invece ci siamo limitati a pulire un’area non troppo vasta e a dipingere sul terreno due mappe giganti. Una degli USA ed una del mondo.
Del restp, la scuola dove siamo andati è tenuta alla perfezione.
Così abbiamo fatto poco d’accordo ma per iniziare non è stato assolutamente male.
Tutto era ovviamente organizzato nei minimi dettagli, la mattina ci hanno accolto due ragazzi che ci hanno spiegato come fare. Ci hanno consegnato dei fogli di carta giganteschi con dei buchi. Noi li abbiamo stesi per terra ed abbiamo cominciato a contrassegnare i buchi con dei gessi. Poi abbiamo tolto i fogli, unito i punti, pitturato con la vernice il tutto. E’ stato bello lavorare con dei colleghi provenienti da tutto il mondo e sono venuti fuori degli episodi molto divertenti. Ad esempio ho cominciato ad argomentare con uno svizzero che aveva disegnato il confine della svizzera pressochè in Emilia Romagna.
Così sempre in inglese gli ho detto, che la svizzera non è in Italia. Lui mi ha risposto di aver disegnato il confine sul lago maggiore (Pronunciandolo in italiano) ed io ho argomentato che se si chiama Lago Maggiore, un motivo ci sarà...(forse è italiano?).
Saremmo potuti andare avanti per ore, ma poi ha cominciato a parlarmi in italiano e così è diventato chiaro che stavamo entrambi scherzando...
E’del cantone giusto...
Inoltre qualcuno ha alluso al fatto che la Germania fosse dentro la Polonia ma tutto è stato messo a tacere. Non avevamo polacchi....!
Abbiamo concluso il tutto con un pranzo al sacco e siamo tornati al lavoro nel pomeriggio.
Il preside (un tipo che sembrava uscito da un ufficio di marketing con tanto di occhiali da sole auricolare bluethoot, e fascetta della scuola...) ha riunito un po’ di bimbi che tutti assieme ci hanno intonato un bel Thank You.
Insomma si è creata una bella atmosfera con persone che non conoscevo. Ed è stato una di quelle occasioni che, costano poco, fanno del bene, ti permettono di conoscere nuove persone e di costruire qualcosa insieme.
Insomma una bella esperienza.
Da ripetere in Italia.

Friday, November 7, 2008

Democrazia è dire: "il mio presidente"

Il discorso di Obama mi ha sinceramente toccato. La retorica c'è, è vero ma quest'uomo incarna le speranze del mondo intero.
Per darvi un'idea di che nazione sia l'America, vi propongo il discorso di John McCain. Io non l'ho sopportato per nulla in questa campagna elettorale, ma tutti i democratici che conosco, dicono sia una brava persona. Con questo discorso, ha gettato la maschera elettorale ed è diventato di nuovo John McCain.
Ha definito Obama "il mio presidente". Tanto di cappello senatore.
























Grazie. Grazie, amici. Grazie a voi per essere qui in questa bella serata in Arizona.
Amici, siamo arrivati alla fine di un lungo viaggio. Il popolo americano ha parlato, e lo ha fatto chiaramente.
Poco fa, ho avuto l’onore di chiamare il Senatore Barack Obama e congratularmi con lui.

(BOOO e fischi)

Per favore!

Congratularmi per il fatto che egli è stato eletto presidente di quel paese che entrambi amiamo.
In una competizione così lunga e difficile come è stata questa campagna, il suo successo, da solo, richiede il mio rispetto per la sua abilità e perseveranza. Il fatto, poi, che sia riuscito a ottenere un tale successo ispirando le speranze di così tanti milioni di americani che un tempo credevano di aver poca influenza e poco a che fare con l’elezione di un presidente americano, è qualcosa che ammiro profondamente e per il quale lo lodo.
Questa è una elezione storica, e riconosco il significato speciale che porta per gli afroamericani e per l’orgoglio speciale che devono provare questa notte.
Ho sempre creduto che l’America offra un’opportunità a tutti quelli che hanno l’impegno e il desiderio di coglierla. Anche il Senatore Obama crede in questo.
Ma dobbiamo riconoscere che, anche se è passato molto tempo dalle vecchie ingiustizie che un tempo hanno infangato la reputazione della nostra nazione e hanno negato ad alcuni americani tutti i privilegi della cittadinanza, la memoria di quelle ingiustizie ha ancora il potere di ferire.
Un secolo fa, l’invito a cena alla Casa Bianca rivolto dal Presidente Theodore Roosevelt a Booker T. fu ritenuto un oltraggio in molti quartieri.
L’america di oggi è lontana un mondo dalla crudele e spaventosa bigotteria di quei tempi. Non c’è prova migliore di questo che l’elezione di un presidente statunitense afroamericano.
Che non ci sia alcuna ragione… che non ci sia alcuna ragione per cui un americano non possa gioire della propria cittadinanza in questa, nella più grande nazione della terra.
Il Senatore Obama ha ottenuto un grande successo per sè e per il suo paese. Lo applaudo per questo, e gli offro la mia sincera compassione per il fatto che sua nonna non abbia potuto vivere fino a vedere questo giorno. Tuttavia, la nostra fede ci assicura che ella riposa alla presenza del creatore e che è molto orgogliosa del brav’uomo che ha aiutato a crescere.
Il Senatore Obama e io abbiamo differenze e ne abbiamo discusso, e lui ha avuto la meglio. Non c’è dubbio che molte di quelle differenze rimarranno.

Questi sono tempi difficili per il nostro paese. Questa notte, prometto solennemente che farò tutto quello che potrò per aiutarlo a condurci attraverso le molte sfide che ci attendono.

Esorto tutti gli americani… tutti gli americani che mi hanno supportato a unirsi a me non solo per congratularlo, ma per offrire al nostro futuro presidente la nostra buona volontà e il nostro più onesto sforzo per trovare i modi di riunirsi e giungere ai necessari compromessi per scavalcare le nostre differenze e aiutare a riprendere la nostra prosperità, difendere la nostra sicurezza in un mondo pericoloso, e lasciare ai nostri figli e nipoti un paese migliore e più forte di quello che abbiamo ricevuto.

Quali che siano le nostre differenze, siamo tutti cittadini americani. E credetemi quando vi dico che non vi è un’unione che per me abbia avuto più significato di questa.

E’ naturale. E’ naturale, questa sera, provare un po’ di delusione. Ma domani, dobbiamo andare oltre e lavorare assieme per rimettere in moto il nostro paese.

Abbiamo combattuto - abbiamo combattuto tanto forte quanto abbiamo potuto farlo. E se non ce l’abbiamo fatta, il fallimento è mio, non vostro.

Sono molto grato a voi tutti per il grande onore del vostro supporto e per tutto quello che avete fatto per me. Vorrei che il risultato fosse diverso, amici.

La strada è stata difficile fin dall’inizio, ma il vostro supporto e la vostra amicizia non si è mai affievolita. Non posso esprimere compiutamente quanto mi senta vostro debitore.

Sono particolarmente grato a mia moglie Cindy, ai miei figli, alla mia cara madre… alla mia cara madre e a tutta la mia famiglia, e a tutti i vecchi e cari amici che sono stati al mio fianco durante tutti gli alti e bassi di questa lunga campagna.

Sono sempre stato un uomo fortunato, ancora di più per l’amore e l’incoraggiamento che mi avete dato.

Sapete, le campagne elettorali sono spesso più dure per la famiglia di un candidato che per il candidato stesso, e questo è stato vero anche per questa campagna.

Tutto quello che posso offrire in ricompensa è il mio affetto e la mia gratitudine, e la promessa di anni più pacifici davanti a noi.

Sono inoltre - sono inoltre, naturalmente, molto grato alla Governatrice Sarah Palin, una delle migliori candidate che abbia mai visto… una incredibile nuova voce nel nostro partito, per l’impegno riformatore e per i principi che sono sempre stati la nostra più grande forza… suo marito Todd e i loro cinque figli… per la loro infaticabile dedizione alla nostra causa, e il coraggio e la grazie che hanno mostrato nelle asperità e stravolgimenti di una campagna presidenziale.

Possiamo guardare avanti con molto interesse al suo futuro servizio in Alaska, nel partito Repubblicano e nella nostra nazione.

A tutti i miei colleghi di campagna, da Rick Davis a Steve Schmidt e Mark Salter, a ogni volontario che ha lottato così duramente e con tanto valore, mese dopo mese, in ciò che a volte è sembrata la campagna più difficile dei tempi moderni, grazie mille. In un’elezione persa resta comunque per me il privilegio della vostra fiducia e della vostra amicizia.

Non so - Non so cosa altro avremmo potuto fare per provare a vincere queste elezioni. Lascio ad altri il compito di capirlo. Ogni candidato fa errori, e sono certo di aver fatto la mia parte. Ma non passerò un momento del mio futuro rimpiangendo quello che avrebbe potuto essere.

Questa campagna è stata e rimarrà il più grande onore della mia vita, e il mio cuore è pieno solamente di gratitudine per questa esperienza e per il popolo americano, che mi ha concesso una equa udienza prima di decidere che il Senatore Obama e il mio vecchio amico Senatore Biden dovrebbero avere l’onore di guidarci per i nostri prossimi quattro anni.

(Fischi)

Per favore! Per favore!

Non sarei - Non sarei un americano degno di questo nome se rimpiangessi un destino che mi ha concesso il privilegio straordinario di servire questo paese per mezzo secolo.

Oggi, ero un candidato per il più alto incarico elettivo del paese che amo tanto. Questa notte, rimango al servizio di questo paese [come senatore]. Questa è una sufficiente benedizione per chiunque, e ringrazio il popolo dell’Arizona per questo.

Questa notte- questa notte più di ogni altra notte, porto nel cuore nient’altro che l’amore per questo paese e per i suoi cittadini, sia che abbiano supportato me o il senatore Obama - sia me che il Senatore Obama.

Auguro ogni successo all’uomo che è stato il mio rivale e che sarà il mio presidente. Ed esorto tutti gli americani, come ho fatto spesso in questa campagna, a non disperarsi per le attuali difficoltà, ma di credere, sempre, nella promessa e nella grandezza dell’America, poichè niente, qui, è inevitabile.

Gli americani non si danno mai per vinti. Non ci arrendiamo mai.

Non ci nascondiamo mai dalla storia. La storia la scriviamo.

Grazie, Dio vi benedica e benedica l’America. Grazie davvero a tutti.

Thursday, November 6, 2008

Il vatusso abbronzato ed il pigmeo bianco.

Per fortuna sanno come la penso da un po’.
Ho risposto ad una domanda sul nostro presidente del consiglio il secondo giorno che sono arrivato.
Ho esordito con un “he’s not my president” e sono andato avanti con un
“I don’t know any person in Italy, who voted for him”.
Poi è venuto fuori tutto il resto e quando mi accaloro parlo anche meglio, quindi ora i miei colleghi dovrebbero avere un quadro piuttosto chiaro.
Evidentemente però non è così perchè oggi qualche risatina di scherno me la sono presa.
Come si fa a definire Barack Obama “abbronzato”?
No sul serio come si fa ditemelo perchè a me non va di essere preso in giro per questo.
Quando sei in Italia semplicemente lo ignori, ma qua devi parlarne per forza e questo come al solito fa il suo gioco.
Comunque i media hanno perso un’altra bella occasione:
come si fa a far fare il giro del mondo ad un’informazione simile?
Un giornalista di buon senso omette perchè sa che la dichiarazione fatta appositamente per ottenere popolarità.
Quindi si sente usato e lascia perdere.
Ma ripensandoci, un giornalista di buon senso neanche ci va ad intervistarlo...

Tuesday, November 4, 2008

Il rosso e il blu

Per la prima volta in vita mia sto dalla parte dei BLU.
Spero che le bandierine Blu (di Fediana memoria...) superino quelle Rosse.
Quindi concedetemi solo questa volta un cambio di colore, da dopodomani si ritorna a non sopportare i blu.
Comunque la famiglia è solidale, OcchiBLU...e che ve lo dico a fare?
Mica si chiama occhirossi...






















A crucchetta invece piace tanto Snoopy...

Saturday, November 1, 2008

La decrescita

Sono giorni strani,
mi sta prendendo (già) l'ansia da ritorno che blocca tutto e fa scattare l'ansia da prestazione blogghistica.
Così scrivo meno.
Eppure ce ne sarebbero di cose da dire.
Sto pensando che tornando “al mio cantuccio” potrei impegnarmi per tentare di costruire qualcosa di positivo per il posto dove vivo. Insomma questa esperienza mi ha formato e informato su tante cose, soprattutto quelle relaltive ad una vita “sostenibile” ed ora volente o nolente credo che il mio zainetto sarà pieno di questa cosa per sempre.
E non è una cosa che posso, voglio semplicemente mettere da parte. Così sono per adesso (chissà quanto durerà...) pieno di voglia di fare qualcosa di costruttivo.
Il problema è che non so cosa, o meglio avrei 54 idee che non so come conciliare fra loro. Insomma mi serve un po’ di tempo per pensarci, ma sono veramente interessato a quanto scritto qua da Ubik.
Mi sembra un’ottima iniziativa, ma ho l’impressione che il comune di Roma non sia intenzionato ad organizzare qualcosa in questo senso.
Forse sarebbe il caso di cominciare dalla definizione di sviluppo sostenibile. Quella di Wikipedia mi piace:
Lo sviluppo sostenibile è una forma di sviluppo (che comprende lo sviluppo economico, delle città, delle comunità eccetera) che non compromette la possibilità delle future generazioni di perdurare nello sviluppo preservando la qualità e la quantità del patrimonio e delle riserve naturali (che sono esauribili, mentre le risorse sono considerabili come inesauribili).
Ho preso coscienza del fatto che il nostro pianeta non è solo in pericolo, ma semplicemente quasi finito, esaurito. Questa non è una mia affermazione, E’ contenuto nel report del WWF. E con due figli è il momento di prendere coscienza di questa cosa, se va avanti così, nel 2035 avremo bisogno di un altro pianeta.
E non è catastrofismo, e non è allarmismo è semplicemente la verità.
Questo video



è diretto agli americani. E parla di decrescita, mette in dubbio secondo me a ragione, la funzionalità del sistema basato sugli acquisti, sulla percezione della obsolescenza delle merci. Insomma mette in dubbio la parte del concetto di sviluppo sostenibile legata allo sviluppo.
Qui il problema è così sentito proprio perchè loro consumano, sono “dentro la catena” come nessun altro.
Il problema è: cosa possiamo fare noi per impattare in modo serio il problema?
Faccio un esempio, riciclare è cosa buona e giusta ma mi dicono che non basta. Per ogni chilo di spazzatura prodotta dai consumatori, ce ne sono almeno otto (in termini di inquinamento) prodotti dall’industria, quindi riciclare fa bene ma non risolve.
Un esempio migliore è quello fornito dal comune di Capannori. Quelli si che risolvono.