Saturday, June 27, 2009

Compostaggio 1 G.A.S 0 e voi?

Nella sera in cui Obama ha permesso l'approvazione di una legge simile al protocollo di kyoto che imporrà alle aziende americane riduzioni nelle loro emissioni di gas serra, la mia anima sostenibile, assopita dopo sei mesi di italia, si è assolutamente risvegliata.
Quindi qualche piccolo aggiornamento in tal senso:

Punto primo, Il G.A.S è moribondo, siamo partiti con tanto entusiasmo ma dopo aver lavorato duro per mesi, aver dovuto cambiare il nostro fornitore preferito causa gelate invernali, aver constatato che eravamo i soli a muovere le cose, siamo rimasti molto male.
A settembre cercherò un G.A.S nella zona e cercherò di parteciparvi (come aveva consigliato originariamente Ubik...)

Punto secondo, il compostaggio. Ebbene si a maggio la krucca mi ha comprato una compostiera alla lidl e abbiamo cominciato a buttarci dentro i rifiuti umidi e gli sfalci del piccolo giardino che abbiamo. I precedenti proprietari amavano circondarsi di alberi e vi lascio quindi immaginare quanto lavoro dobbiamo fare in questo periodo per tenere tutto ordinato.

Il vantaggio è che si possono fare cose insieme ai pargoletti stasera ad esempio ho seminato il prato insieme a loro (speriamo bene).
Ma sto divagando.
Avevo un po' paura per eventuale cattivo odore (soprattutto per i miei straordinari vicini di casa...)ma per adesso nulla.

Sto seguendo le istruzioni trovate su internet ed è un piacere non buttare più gli sfalci nella spazzatura (il mio quartiere non ha apposite zone dove depositarli).
Una volta ho anche provato a portarli in discarica ma, come al solito li hanno buttati assieme a tutto il resto.... e così cassonetto. Ma ora non più.

Poi c'è un'altra cosa, i rifiuti perdono di volume così anche se la nostra compostiera è quasi piena, ogni giorno riesco ancora a mettere dentro qualcosa.
Forse è anche grazie ai "vermacci" che abitano sottoterra nel mio giardino che ho provveduto ad inserire nella compostiera. Credo che il loro apporto sia molto utile.

E si risparmia! Se il prossimo settembre riesco a fare la richiesta (per qualche misteriosa procedura interna alla suddetta azienda di raccolta rifiuti è possibile solo in settembre ed ottobre...) posso riceverne un'altra ed ottenere uno sconto sulla tariffa.

Infine la busta che va al cassonetto è più leggera ed i viaggi meno frequenti.
Insomma in attesa del risultato finale (spero non consista nel buttare tutta la mia compostiera nel cassonetto...) sono molto soddisfatto.
Spero quindi di ottenere un po' di concime in modo che gli alberi facciano più foglie da ri-buttare nella compostiera...

Punto Terzo cerchiamo sempre di vivere in modo sostenibile e per quanto possibile ci riusciamo (o almeno credo). Certo stasera la krucca mi è caduta sui kiwi gialli newzelandesi (buonissimi, Crucchetta ne ha divorati due) ma per il resto cerchiamo per quanto di fare una spesa a km zero, e tutto il resto.

Vista la corposità del post la finisco qua, ma come spunto finale provo a lanciare un minisondaggio:
Che fate voi per migliorare la situazione planetaria?
;-)
(magari imparo qualcosa)

P.S. Mentre scrivo ha comiciato a piovere...il mio povero prato semi(mai)nato chissà dove se ne sta andando...

Thursday, June 25, 2009

Riduttività al potere

Oggi ho ascoltato per un'ora un discorso sulla comunicazione aziendale.

Alla fine ho cercato di dire la mia proponendo lo strumento del blog.
Mi hanno risposto che i blog sono una cosa da donne incinte, dove si partecipa solo se ci si appassiona all'argomento...se ci si immedesima e per questo si prova a dare un aiuto.
Ma quanto è riduttiva sta cosa?

A me capita invece di appassionarmi alle persone che scrivono, a quello che hanno da dire, alle loro storie.
E'iniziata con Dioniso, lì ho conosciuto Ubik e Ziomassimo (che non si capisce come mai non abbia un blog visto che scrive benissimo...) poi Valeria, Ali, e quelli degli amici Eba e Guernica.
Insomma leggo per quanto posso i loro post rido a crepapelle, mi dispiace tanto se stanno male e cerco di partecipare le loro ansie, alle vittorie ed alle incazzature. Molti non li conosco ma non mi importa.

Il mio blog non ha i trecento visitatori giornalieri di uno di quelli sulle donne incinte...ma non mi importa.
Solo mi chiedo una cosa. Ma perchè i miei amici non mi leggono?
Inoltre quando stavo negli USA alcune persone si tenevano aggiornate sulla famigliola. Adesso non più.
Siamo rientrati nella normalità romana e non facciamo più notizia?
Mah!

Monday, June 15, 2009

Censura!

Vorrei dare un po' di spazio ai blog Kataweb che seguo e che da stamattina sono inspiegabilmente oscurati....spero solo per motivi tecnici...;-)
Ali, Guernica, Valeria, mi mancate un sacco ma che fine avete fatto?

Dimenticavo,
la prossima volta Blogspot mi raccomando...
;-)

Thursday, June 11, 2009

Monnezza!

Monnezzaaaaaa!
Nel condominio della Magliaccia, un quartiere popolare di Roma, puntuale come un orologio alle sei di pomeriggio Mario seduto sul muretto urla a squarciagola:” Monneezzzzaaa”.
Monnezza in dialetto romanesco significa immondizia.
Mario sta urlando affinchè Barbara scenda appunto a buttare l’immondizia.
Barbara non esce più di casa da quando suo padre ha scoperto che sta con Mario.
La mamma è un po’ più comprensiva e lascia uscire Barbara all’insaputa del padre.
Così il padre è l’unico del condominio a non sapere che Barbara e Mario si vedono in quel quarto d’ora.
Non si sa quanti Monnezza servano, nessuno sa perchè, ma si sospetta che a volte la madre di Barbara sia presa dai dubbi e non la lasci uscire volentieri. Così Mario ripete il “richiamo” con toni sempre più alti fino a quando la sua voce diventa stridula.
La mamma di Barbara a quel punto cede, non ne può più e di questo il condominio è particolarmente felice.
Non è che sia un condominio tollerante, i bambini non possono giocare a pallone, non possono fare chiasso, non possono correre nei giardini, ma l’urlo di Mario è inspiegabilmente accettato.
In realtà un motivo c’è. Il padre di Barbara non permette alla figlia di frequentare Mario perchè spera per lei un futuro fuori dalla Magliaccia. Non importa che Mario sia un bravo ragazzo con pieni voti a scuola e membro di una famiglia per bene.
Il punto è che abita lì, alla Magliaccia, proprio come la famiglia di Barbara e tutto il condominio.
Questo il condominio non lo può sopportare.
La portiera ha provveduto ad informare tutti quelli che si lamentano delle urla ed ora il padre di Barbara ha il condominio contro.
Una volta ha incautamente provato ad andare ad una riunione di condominio.
All’inizio non capiva come mai l’amministratore l’avesse ignorato nella conta dei
presenti per il quorum. Poi aveva provato a proporre un argomento all’ordine del giorno ma qualcun altro gli parlava appositamente “sopra” (era l’inquilino del primo piano sopra il muretto, il più sensibile alla vicenda). Alla fine tutto era diventato chiaro quando il suo voto non era stato contato nella decisione finale sul rinnovo della caldaia condominiale. Lui era contrario, i votanti si fronteggiavano equanimamente ed il suo voto sarebbe stato determinante, ma l’amministratore l’aveva ignorato di nuovo ed i “contrari” per i quali il suo voto contava eccome non avevano protestato...così era uscito bestemmiando dalla riunione fra l’ilarità generale.
Così “Monnezzaaa” era assolutamente tollerato, anzi era diventato anche un vanto per il condominio. La voce si era sparsa dal condominio vicino (che sentiva benissimo l’ugola di Mario) a tutta la Magliaccia. Così capitava che a volte qualche coppietta incuriosita passasse ad ammirare l’urlatore sconosciuto. Qualcuno aveva anche cominciato ad attaccare gli immancabili lucchetti al cancello del condominio.
Mario era diventato il “cannone di mezzogiorno” del quartiere popolare, solo che lui
sotto il sole, la pioggia, la grandine o la neve “sparava” alle sei.
I suoi amici erano preoccupati:”Mario ma a che serve stare sul muretto? Se urli da sotto il cornicione ti sente lo stesso e non ti bagni”
Mario, non curante rispondeva col suo “Monnezzaaaa”.
Così i suoi amici avevano capito: bisognava fargli la maledetta domanda prima delle sei.
Gli amici di Mario erano solidali, si erano organizzati.
Ce n’era uno appostato all’ascensore e un altro davanti al portone non appena Barbara chiamava l’ascensore , “l’ascensorista” fischiava ed “il palo” ripeteva il fischio.
A quel punto, mezzo condominio in finestra a gustarsi la camminata di Mario verso il portone. C’è silenzio ma è come se nell’aria si sentissero risuonare le note di “I feel good” di James Brown.
Mario non cammina scivola con passo ritmato verso il portone.
E quando Barbara e Mario escono dal portone (e lui da vero cavaliere ha sempre in mano il sacco) qualcuno parte con un applauso, subito soffocato dallo sguardo sinistro di Mario che sembra dire: e per favore, un po’ di privacy!
Una volta c’è stato un falso allarme, la signora del quarto piano ha pensato bene di uscire alle sei ed ha preso l’ascensore così “l’ascensorista” ha fischiato, il palo ha ripetuto e quando mario è entrato nel portone dicendo come da tradizione “signorina cosa mi porta oggi vetro carta o umido?” la signora del quarto piano si è spaventata.
Così è uscita di corsa tra lo stupore e le proteste del condominio ed uno degli amici di Mario le ha pure indirizzato un bel:” a signò e qua mica stamo a pettinà le bambole eh?”
Da quel giorno non è più successo, ma gli amici di Mario hanno preso le contromisure: nel caso un doppio fischio ferma la procedura.

Uno degli amici di Mario ha da qualche tempo il compito di presidiare il parcheggio condominiale. Una volta infatti il padre di Barbara è tornato dal lavoro alle sei meno cinque ed ha trovato Mario nel mezzo della sua camminata “JamesBrowniana”.
Mario è scattato verso il portone ha aspettato l’ascensore, per quei cinque secondi che gli sono sembrati cinque anni. Poi ha letteralmente spinto Barbara dentro ed ha premuto il tasto per riportarla a casa.
Il “palo” ha chiuso il portone dietro di se ed ha chiesto al padre di Barbara: “scusi abita qui Taratapiochi”?
Il padre di Barbara insospettito, l’ha ignorato, ha aperto il portone ed è corso all’ascensore.
L’ascensorista nel frattempo si è nascosto mentre Mario e Barbara erano ancora nell’ascensore.
Lasciata Barbara a casa Mario stava scendendo le scale. Il padre di Barbara spazientito aveva intanto deciso di salire a piedi.
Si sarebbero incontrati di nuovo per le scale se “l’ascensorista” non avesse pensato di emettere il fischio rimanendo nascosto. A quel punto entrambi avevano guardato verso il basso nella tromba delle scale e Mario aveva potuto capire, risalire al piano di Barbara e prendere l’ascensore fino a terra.
Uscito dal portone aveva mostrato in segno di vittoria il sacco dell’immondizia al condominio che a sua volta l’aveva premiato con un bell’applauso.
Il padre di Barbara ora era molto sospettoso ma non aveva capito il meccanismo e questo era importante.
Mario e Barbara ritornati nel portone si danno dei baci lunghi ed appassionati ed a volte vanno ache un po’oltre. Poi alla fine è sempre una sofferenza per entrambi quando Barbara se ne deve andare.
A volte litigano e il giorno dopo i primi “monnezzaaaa” di Mario sono nervosi, rauchi.
La sera parlano al telefono. Barbara ha detto a suo padre che se non può uscire almeno ha bisogno di chiamare le compagne di liceo per confrontarsi sui compiti. Il padre la controlla alzando l’altro telefono della casa. Mario in quei casi sente un’altra cornetta alzarsi e fa intervenire la sorella che comincia a parlare di matematica o di fisica e così il padre si convince fra le proteste di Barbara.
Così le cose vanno avanti nel condominio della Magliaccia, fino alla prossima “Monnezza”

Crisi.

C’è un aforisma che tutti i seguaci di JFK (si, anche tu anzi, “Ma anche” tu Walter!) conoscono a memoria.
E’ il seguente: (cito a memoria....)
La parola “Crisi” nella lingua Cinese ha una doppia interpretazione: Pericolo ed Opportunità.
Oggi ho salutato un collega ed un amico che si è trovato a lasciare l’azienda in questo periodo.
Ho avuto un po’ di tristezza fino a quando non ho visto una luce nei suoi occhi.
Ha deciso di andare sei mesi a Berlino per studiare il tedesco e provare a trovare un lavoro con un’arma in più in un mercato meno stantio del nostro.
All’improvviso, la tristezza si è tramutata in una punta d’invidia...;-)

Ha capito benissimo...dimostrando una flessibilità ed un’apertura mentale incredibili.
In questo momento è meglio fermarsi, fare un’analisi dei propri punti di forza e di debolezza, investire su se stessi, per tornare fra qualche mese più forti di prima.
Mi raccomando F. voglio un resoconto giornaliero!

Herzlichen Glückwunsch (speriamo sia la frase giusta...con sto tedesco non ci prendo mai....)

Wednesday, June 10, 2009

Un'analisi impietosa del voto.

Dopo una serie di trasmissioni televisive ed articoli di giornale dove si capiva pochissimo visto che ognuno tira l'acqua al suo mulino...ed è quindi incapace di un minimo di obiettività, mi sono imbattuto in questa analisi che vi invito a leggere.
Mi sembra molto azzeccata e sono quasi totalmente d'accordo con quanto scrive l'autore.
Ancora una volta una fantastica prestazione da parte di NFA.
Tutto qua.

Anche se ripensandoci anche l' analisi del voto "Crozziana" non è male.

Thursday, June 4, 2009

Un paese di .....

In uno dei voli di ritorno dalle mie trasferte, ho incontrato un vecchio compagno di università. Abbiamo passato tutto il viaggio di ritorno a parlare ed ho scoperto che abbiamo fatto alcuni passi in comune.
Ha anche lui due figli e così una delle mie prime domande è stata: come fai a crescerli in questo paese?
Quali prospettive, istruzione, civiltà....eccetera, eccetera, eccetera pensi che avranno?

Questo paese va vissuto mi ha detto, bisogna saperne cogliere gli aspetti migliori. Se fai le cose giuste ti godi la vita più che in ogni altro posto del mondo.

E certo, gli ho detto con i soldi che hai tu sicuramente.

Ti sbagli ha prontamente ribattuto. Questo paese ha posti, persone, risorse che possono essere goduti assolutamente da tutti. Basta saperli cercare e sfruttare le opportunità che ti si pongono.

Ok fammi un esempio gli ho detto. Così mi ha detto che passa le vacanze di Natale in un posto ad Ischia dove può fare il bagno al mare sfruttando delle pozze di acqua calda solfurea. Che quando va dai suoceri a Napoli mangia come in nessun altro posto al mondo. Che riesce ad andare in piscina all'ora di pranzo e che ha una casa con il giardino nel bel mezzo di monteverde.

Per un po' mi ha fatto riflettere.

Poi stasera sono tornato a casa dall'ennesima trasferta e mi sono trovato a piangere davanti alla televisione.

C'è una trasmissione televisiva giornalistica di quelle da guardare anche se non si è d'accordo con il conduttore che stasera ha fatto uno speciale sui camionisti in italia.

A me i camionisti non piacciono molto. Li ho sempre visti come pericolosi, prepotenti, puttanieri (ci sono le parole...usiamole).
Ok ok lo so, molti sono luoghi comuni e non conosco la realtà a fondo.

Invece la trasmissione ha messo in luce una situazione orribile.
I camionisti dovrebbero avere ore di riposo prestabilite.
Vengono invece "spinti" dai loro datori di lavoro a fare orari disumani.
Hanno intervistato persone che non dormivano da ventiquattr'ore che si accingevano a percorrere altri settecento chilometri. Hanno fatto vedere persone costrette a firmare falsi fogli di ferie, costrette a viaggiare con mezzi in condizioni pietose.

E quando poi succedono gli incidenti, la colpa è dei camionisti.
Non di quelli che li sfruttano, non di quelli che non controllano.

Le immagini di un camion che sfonda un muretto, invade la carreggiata opposta e investe un altro camion e automobili uccidendo (perchè di omicidio si tratta ma il colpevole non è il conducente) sette persone sono raccapriccianti.
Quello che rimane dopo è un misto di lamiere e sangue.
E mi fermo qua.

Ecco direte voi, il solito giornalismo italiano che fa spettacolo sulla morte. Ed invece no. Perchè in questo caso per far capire come ci siamo ridotti, è giusto far vedere una gomma che si sfalda durante un viaggio, un camionista rumeno sfruttato con un giro losco da una azienda italiana, ed anche il film di un incidente.

E' una cosa lecita, anzi utile.
Si, sbattetecelo in faccia senza pietà, è quello che ci meritiamo

Come ci siamo ridotti...
Siamo un paese fatto di persone che non rispettano nulla, che fanno i soldi sulla morte altrui e che non vengono mai punite.
Siamo un paese di... infami.

Ed io non ci voglio più stare.

Altro che opportunità, altro che godersi la vita.

Da qui bisogna solo andarsene, il prima possibile.

A proposito la trasmisione è Annozero, guardatevi la puntata se vi capita. Soprattuto la chiosa finale di Travaglio.