Sunday, October 5, 2008

Yosemite 2 il primo giorno

A Yosemite ci si può affezionare sul serio. Lo testimoniano le vicende di alcune persone che hanno dedicato la propria vita a questo luogo.
Il fotografo Ansel Adams che visse in questo parco facendo lavori svariati pur di rimanere e che ha scattato (a bordo della piattaforma costruita sul suo pulmino) molte delle immagini che immortalano il parco raggiungendo così una fama internazionale.
John Muir. Questa persona a cui è intitolato anche il (John Muir park di cui vi ho già parlato qui), ha speso la sua vita nella difesa di questo parco. Da come viene descritto credo gli americani (sicuramente i californiani) lo considerino il più importante “naturalista” della loro storia.
E Galen Clark la cui storia è veramente curiosa. Gli era stata diagnosticata una tubercolosi e soltanto sei mesi di vita. Così decise di ritirarsi nelle montagne. Scoprì le sequoie giganti del Mariposa Grove (che è parte di Yosemite) e ne diventò il guardiano. Passò il resto della sua vita ad illustare le bellezze di questi alberi ai visitatori del posto. Morì alla "tenera" età di 96 anni.
Yosemite è un’esperienza per i geologi, i botanici, gli sportivi, o semplicemente per tutti quelli in cerca di relax. Yosemite accetta chiunque, ai campeggiatori dico occhio all’incubo orsi la notte! Incubo non perchè non mi piacciano, ma solo perchè tutto il parco è cosparso da cartelli che ammoniscono contro la possibilità di lasciare cibo nell’auto. Infatti questi animali hanno un olfatto molto sensibile, arrivano di notte e divelgono gli sportelli delle auto in cerca di cibo. Ad alcune persone è capitato persino con il dentifricio. Quindi il parco è fornito di cassette contenitrici cibo che gli orsi non riescono a forzare. La sera credo sia il momento più bello. A parte lo spettacolo del granito arrossato dal sole, è il momento in cui i visitatori se ne vanno e chi alloggia nel parco può veramente goderselo. Un’altra cosa che mi è piaciuta di yosemite è che i gestori del parco invogliano a visitare il parco con i mezzi pubblici. Ce ne sono tanti, interni e che partono dalle città limitrofe e sono molto bene organizzati. Il biglietto di entrata al parco è gratuito per chi ci si reca in autobus. Ovviamente noi siamo andati in macchina...ma avevamo la scusa pargoletti. Ci sono anche i ricconi da ottocento dollari a notte di questo fantastico albergo.




















Siccome in stile tipicamente indiano, abbiamo deciso di visitarlo e ci siamo trovati a fare da spettatori (lontani e discreti non come la signora in giacca viola e pantaloni verdi




















qui rappresentata) ad un matrimonio scozzese con tanto di cornamusa!
Ok, la sposa era un po'troppo disinvolta ed ha rischiato il "botto" della vita ma l’atmosfera, note di cornamusa su un prato verde di un hotel bellissimo circondato dai picchi della Yosemite Valley c’era tutta.

A noi l’hanno un po’rovinata la signora di cui sopra ed il solito gruppo di giapponesi fotografi-registi che hanno letteralmente tagliato la strada alla sposa entrante nel pratino. A proposito di stranieri, devo dire che Yosemite è letteralmente “cosparso” di crucchi! Volevo scrivere “invaso” ma mi fa un certo effetto accostare le parole “invaso” e “crucchi”... Sarà stata una coincidenza ma sentivo parlare più tedesco che americano.

4 comments:

Crazy time said...

praticamente Mss Discrezione questa tizia.

Crazy time said...

Miss, volevo dire.

Emilia Barbato said...

Gianlu condivido con te la rabbia per il trattamento che noi occidentali abbiamo riservato agli indiani. L'abbiamo fatto in passato con incas, maya, indiani e tutte le altre Civiltà che abbiamo incontrato sul nostro cammino e che avevano modi di vivere differenti dai nostri.
Purtoppo, lo stiamo facendo tutt'ora con gli indiani della foresta amazzonica, con le popolazioni indigene della papa nuova guinea, con i popoli africani, asiatici; stavolta però non strupiamo e bruciamo ma defraudiamo. Succhiamo la cultura e le risorse economiche dei paesi più poveri sfruttando la Loro dipendenza economica e sovente pilotiamo guerre di una violenza inaudita, vedi quanto accaduto in Africa, per i diamanti. Mostriamo la nostra "superiorità" in modo più subdolo. E i tg che dicono a riguardo? NULLA!

Emilia Barbato said...

Per essere precisi indigeni ;-) hai ragione, cmq l'uso del termine indiano può adattarsi.
http://it.wikipedia.org/wiki/Nativi_americani
Bye