Saturday, February 19, 2011

Sorelle d'Italia

Non ce ne sarebbe bisogno ma voglio farlo comunque
Madri, compagne, mogli, sorelle e figlie le conosciamo tutti, amiche di vita che lottano come e più di noi.
Le discriminiamo da sempre. Siamo il paese della famiglia ma spesso questa è tutta sulle loro spalle.
Giocano un ruolo di primo piano sulla crescita dei figli, la gestione della casa, gli acquisti, i rapporti con le altre famiglie e tanti altri argomenti.
Trottano tutto il giorno e sono penalizzate al lavoro.
E' vero la nostra maternità non è da disprezzare rispetto ad altri paesi, ma quando tornano al lavoro cosa trovano? E quando le discriminiamo già dal primo colloquio?  Fanno compromessi e rinunciano, anche per noi, perchè noi non sapremmo farle tutte quelle cose, non bene come loro almeno.

Per non parlare di tutto lo schifo sul sesso. Avete mai visto la scena di una bella ragazza aspettare il bus alla fermata? Bè quasi sempre in questo paese uno spettacolo veramente deprimente.
Siamo degli anmali.

Quindi solo un piccolo tributo per ricordarci sempre che la nostra società si basa su di loro e senza di loro non saremmo niente.



La prossima volta che torni a casa ti siedi e chiedi cosa c'è per cena ricordatene. 

Wednesday, February 2, 2011

Una di passaggio

Tu hai le tue certezze, costruite giorno dopo giorno, tua moglie i tuoi figli, il tuo lavoro.
Poi un giorno appare una stronza qualsiasi e tu perdi la testa.
Sei seduto davanti alla maledetta sulla metro mentre lei parla con un suo collega e vorresti infilare una mano fra le tue costole, strapparti il cuore e posarlo sulla sue gambe.
Non lo fai solo perchè sai che lo darebbe al suo cane per cena.
Sei solo uno di quelli sulla metro. Non uno qualsiasi però, uno che non può fare a meno di guardarla.
Lei comincia a pensare che sei un maniaco, fai di tutto per evitare il suo sguardo, sfogli nervosamente una rivista ma non ce la fai torni sempre a quegli occhi a quella bocca.
Lei continua a sorridere al suo collega. Fra loro c'è una complicità che non capisci, stanno chiaramente firtando mentre tu muori dissanguato.
Sei geloso, ma al contempo ti rendi conto che è stupido esserlo del suo collega perchè lei ha un anello al dito che dice chiaramente  non ci provare nemmeno, non importa che tu sia un collega o un maniaco sulla metro, comunque devi lasciarla perdere.
Adesso è rimasta sola, le fermate passano e stai già assaporando quel senso di amara malinconia per non aver fatto nulla anche se sai che non c'è nulla che tu possa fare.
Così d'impulso in un momento di rabbia ti alzi di scatto e scendi dalla metro con sole quattro fermate di ritardo. Poi però ti fermi e la cerchi con lo sguardo mentre la metro passa veloce.
Il suo posto è vuoto, stanco ti giri di nuovo per proseguire ma lei è davanti a te.
Non ti dice nulla, prende il tuo viso fra le mani e ti dà un bacio che ti sembra non finire mai.
Poi di scatto si gira e se ne va lasciandoti incredulo. Vorresti andarle dietro ma un rumore intermittente sempre più insistente ti entra dentro la testa. Provi a correre ma tutto si dissolve.
Ti svegli fuori piove, non si è acceso il riscaldamento ma tu sei tutto sudato.
Una così capita ogni venti anni.
Per alcuni una volta nella vita, fortunati loro direi.
Che mattina di merda.