Tuesday, September 30, 2008

Yosemite 1 Il primo giorno

Viaggiare con i bambini ti impone di accettare compromessi.
Così il primo giorno ci mettiamo quattro ore ad arrivare in albergo (che è alle soglie del parco). Nell’hotel c’è la piscina (veramente ce ne sono quattro), devo dire che uno dei campi dove gli USA ci strabattono sono sicuramente gli alberghi.
Non ce la sentiamo di imporre ai pargoli un’altra ora di macchina e così optiamo per la piscina. Ogni piscina ha la sua SPA (minipiscina riscaldata con idromassaggio) vicino e devo dire che è stata veramente una goduria fare un bagno circondati da montagne di granito e da un fiume.
La sera fuori dal ristorante vediamo un orsetto lavatore molto simpatico.
















Il giorno seguente ci alziamo presto e decidiamo di andare nella Yosemite Valley
Questa è l'entrata...



















La valle è bellissima. E’ circondata da picchi di granito ed è stata scavata da un ghiacciaio ora ritiratosi. Il ghiaccio ha quindi polverizzato il granito e creato la valle.




























Al centro c’è un fiume ed ai lati alcune cascate (purtroppo poco visibili


























se non completamente asciutte in tarda estate).
Prima dell’arrivo dei cacciatori di oro, la valle era abitata dagli indiani. Questi ovviamente si opposero ai cacciatori d’oro che a loro volta organizzarono un piccolo esercito e “come al solito” armati di fucili, bruciarono, saccheggiarono, uccisero, rubarono e stuprarono.
Gli indiani furono cacciati dalla valle e quando anni dopo poterono ritornare lo fecero giocando il triste ruolo di “veri indiani” nelle rappresentazioni di danze usi e costumi volta all’intrattenimento dei turisti




















dell’ormai divenuto parco nazionale.
Una storia resa ancora più straziante dalla bellezza del posto in cui gli stessi indiani vivevano in pace prima dell’arrivo dei veri selvaggi.
La cosa che ci ha fatto veramente imbufalire è questo “tristissima ricosruzione”




















che dovrebbe in qualche modo rappresentare un villaggio indiano. Pensiamo senza mezzi termini, testimoni ancora oggi la scarsa sensibilità che gli americani mostrano per i pellerossa.
Yosemite offre tante possibilità, così ci sono dai rimbalzisti (prettamente in viaggio di nozze...) che ci passano attraverso e si fermano un pomeriggio fino a quelli che ci trascorrono un’intera vacanza. Io consiglierei almeno una settimana ma noi ci siamo rimasti solo due giorni. Si possono fare vari sport (arrampicarsi, camminare nei tantissimi sentieri, andare in mountain bike, fare rafting ed immagino che di inverno lo sci di fondo la faccia da padrone).
Noi abbiamo optato per la spinta del passeggino...
Così abbiamo incontrato il "signorino"




















che passeggiando in tutta tranquillità fra le persone, ci ha mostrato solo il suo lato B, ed abbiamo fotografato il picco detto Half Dome (per ovvi motivi...)




















Poi non contenti abbiamo inaugurato un nuovo passatempo... si chiama il "trovafaccianellaroccia",


























ma su questo sarò più preciso nei prossimi post.

Sunday, September 28, 2008

Crucchetta e i camalli genovesi.

Gli otto giorni alle Hawaii ci resteranno per sempre nel cuore, così invece di rimurginare partiamo per una breve vacanza di quattro o cinque giorni a Yosemite National Park
Siamo quasi arrivati. L’ultima parte del tragitto prevede delle curve discretamente lunghe ed a volte a gomito. Crucchetta ha preso le sue pasticchette omeopatiche antivomito.
Si, ancora quelle che non le/mi hanno fatto assolutamente effetto sulla barca alle Hawaii (non demordiamo...).
Nel bel mezzo di una curva dice qualcosa tipo:”Ich muss spucken”.
Ora io il tedesco non lo conosco ma quella parola me la ricordo.
Quindi preso ancora dal senso di colpa per la storia della barca, accelero a manetta, intravedo una piazzola di sosta sullo sterrato, metto una freccia frettolosa, mi accosto ed inchiodo quasi sgommando. Scendo dalla macchina e nel mentre penso:"bel deficiente che sei così le hai dato il colpo di grazia...". Quindi
aprolosportelloslacciolacinturalaprendoinbracciolamettoinposizionevomito.
A questo punto la principessina con fare tipicamente regale, si gratta la gola come non le avevo mai sentito fare e fa fuoriuscire dalla bocca uno “scracchio” che neanche i Camalli di Genova.
Penso: ”che strano, sarà il prologo” e convinto, non mollo la posizione.
Dopo il secondo sputacchio le dico, Crucchetta ma devi vomitare o sputare?
E lei come se avesse capito la differenza solo in quel momento mi fa:” ah, sputare papà”.
Prendo il piccolo camallo in braccio, le do un bacio grosso e la rimetto in macchina.
Chiedo delucidazioni alla Krucca ed anche lei l’ha sentita dire:”devo vomitare”.

Post post. Tornato a casa guardo sul vocabolario e “spucken” significa effettivamente sputare! Chiedo alla Krucca, la sua spiegazione è che parlando il linguaggio di tutti i giorni con i bambini vuol dire vomitare....boh!

Saturday, September 27, 2008

Perchè lo chiamiamo Occhiblu









Per chi lo conosce ha appena imparato a stare in piedi per una frazione di secondo...

Friday, September 26, 2008

Hawai 7 ed ultima (Iao valley)

Quindi non bastavano...
La bellezza dell’isola,
il cibo incredibile gustato nei ristoranti in riva al mare al tramonto,
la gentilezza e la dolcezza degli Hawaiani,
la vegetazione super rigogliosa,
il mare con i delfini e gli altri pesci a due metri dalla riva.
Ora ci mancava pure la spiritualità di questo posto !
Eh si perchè questo è uno dei posti che gli Hawaiani ritenevano sacro.
Non faccio fatica a crederlo, sembra un posto magico.
Ci sono questi “pan di zucchero”

















che circondano la valle,
















un fiume al centro ed il panorama fino al mare.
Vorremmo rimanere per sempre
ma purtroppo questa è l’ultima gita e la sera stessa partiamo.
Quest'isola ci rimarrà sempre nel cuore.
















Io in genere in vacanza ci metto una settimana solo per comiciare a pensare di essere rilassato ma quando vedi queste cose
















come fai ad essere nervoso? E' lo spirito delle persone che stanno qua che ti fa riflettere sul fatto che passi il resto dell'anno a correre come un matto.
Quest'isola ci ha preso da subito e ce ne andiamo pieni di entusiasmo.

Il viaggio di ritorno è un incubo come quello di andata.
Ci sono posti liberi sul volo Maui LA.
Abbiamo tre posti limitrofi e siamo in quattro.
Provo a chiedere alla hostess se riesce a spostare me e Crucchetta in una fila libera.
Mi dice che la fila è quella dell’uscita di emergenza e non vuole bambini in quella fila.
Sto per chiederle se sia una disposizione ufficiale ma invece, le chiedo se abbiamo alternative e mi dice:” it’s up to you”.
Già bel modo di fare, dipende da me, ho prenotato solo tre posti?
Adesso me la sbrigo da solo...
Le dico un bel :”for me it’s up to you, not to me”.
Voglio spiegarle che se i bambini piangono per tutto il viaggio perchè non riescono a dormire, oltre a noi anche gli altri passeggeri sono irritati e non sono soddisfatti del viaggio. Di questo dovrebbe interessarle visto che è lì per dare un servizio...
Ma la Krucca mi ferma chiedendomi di non litigare.
Così chiedo gentilmente a due vecchietti se mi fanno accomodare vicino a loro.
I due acconsentono rassegnati ed almeno così Crucchetta ed Occhiblu hanno un po’ di spazio in più. La Krucca per paura che cadano non chiude occhio.
Comunque MAI PIU' United Airlines!

Wednesday, September 24, 2008

Per spezzare la monotonia Hawaiana....

E' qualche giorno che le radio californiane mi bombadrano con questa roba.


Kid Rock, non c'è niente che potrebbe piacermi di meno; fra lui
ed il suo video video non so cosa non scegliere.
Ma allora perchè non riesco a smettere di ballare...perfino in macchina?
Non riesco a crederci, la schifezza prodotta di quest'uomo mi è entrata in testa e non ne esce più.
Allora visto che la mia cultura musicale fa pena, chiedo al mio amico Fitz.
Lui mi salva sempre in queste situazioni:
"Fitz che ne pensi di Kid rock? "
"Well someone likes him,
he's very simple, catchy
I would not call that music!"

"E che ne pensi del fatto che non mi esce dalla testa"
"Well it's a cover of two different songs:
Sweet home alabama



and Werewolves of London "


Ecco dove cavolo avevo sentito la magnifica intro di questa canzone!


Diabolico Kid Rock!
L'ha chiamata "a long summer" , ma a dire la verità il richiamo a
"Sweet home Alabama" è nel refrain...meno male che c'è Fitz.

Tuesday, September 23, 2008

Hawaii 6 la gita ad Hana prima parte

Facciamo un lungo tratto di strada fino a Paia dove ci fermiamo a fare colazione in un posto consigliato dalla guida.
Non ero mai andato seriamente a fare “colazione” negli USA, sapevo che si mangiava discretamente ma....
Entriamo e nei piatti delle persone c’è “la sagra della caloria....”
Uova bacon e carne conditi con salse multicolori in un piatto solo.
Vabè che “la colazione è un piatto importante”....così come
“non esistono più le mezze stagioni” e
“bisogna bere almeno due litri di acqua al giorno”
Però qua si esagera.
Mangiamo qualcosina veloce e ripartiamo.
Uscendo la Krucca legge un cartello :”ultimo ristorante prima di Hana” e pensa nel suo romanesco perfetto:” seeeeee figurate, mancano ancora 70 chilometri questi ce stanno a provà!”
Adesso se siete capaci treducetelo in crucco...!
Da lì comincia la nostra piccola avventura fatta di ponti, curve e, tavolette antivomito...
Attraversiamo all’inizio piantagioni di ananas e canna da zucchero poi la strada sembra scavata nella vegetazione più che nella montagna e costeggia il mare con curve tortuose.
Mi ricorda tanto la costiera amalfitana, ma qua la vegetazione è lussureggiante,
a tratti invadente.


Ci sono piante di ogni tipo ed ogni tanto un frutto della passione cade dagli alberi.
Lungo il percorso ci fermiamo per andare a vedere una cascata.
All’entrata c’è un piccolo baracchino che vende frutta e succo di canna da zucchero.
Ci fermiamo, la Krucca commette l’errore di chiedere Ananas invece di Pineapple e da quel momento la signora le parla in tedesco...(misteri della linguistica... comunque 1-1 con l’hawaiano indovina accenti).
Prendiamo anche del succo di canna e il ragazzo infila un pezzo di “sugarcane” in questo trabiccolo
















e “miracolosamente “ ne esce del succo dolcissimo.
Ci incammianiamo verso la cascata e la strada è cosparsa di alberi che non conosciamo.
Dopo poco cominciamo a riconoscere i frutti e così un albero di avocado,

















qualcuno di frutto della passione (credo)
















un banano (facile),
















Papaya e palme con noci di cocco


















e così via (nel senso che ne rimarrebbero almeno altri 20 da decifrare...)



















Sembra veramente il paradiso (l'ho già detto?)
La cascata non è un granchè
















non abbiamo le scarpe adatte e con i bambini in braccio ci roviniamo i piedi sui sassi.
Appena arrivati complice anche il succo di canna, mi mangiano le zanzare (che in paradiso non ci sono però) così torniamo alla macchina.

Monday, September 22, 2008

Hawaii 5 La gita ad Hana: prologo


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La Krucca vuole vedere tutto!
Non ci sono santi, ha rinunciato come me, al suo viaggio attraverso i parchi e adesso questa piccola isola la deve pagare!
Fosse l’ultima cosa che facciamo!
Già il primo giorno siamo arrivati e siamo andati in spiaggia...
“Ma scusa nove ore di viaggio,il fuso, siamo rimbecilliti dal sonno”.
Noooooo!
Perdiamo tempo, bisogna esplorare!
Tabelle di marcia e programmi!
Io sono agli antipodi e non mi piaccio per niente.
Quando sto in vacanza starei sempre al mare stravaccato.
Questo, tempo fa...ora con i piccoli a fare castelli e nell’acqua.
Di mia sponte non programmo un cavolo, se qualcuno mi propone qualcosa con meno di due giorni di anticipo mi girano le scatole (mi dovrò pure abituare all'idea no?)
Salvo poi verso la fine della vacanza farmi venire l’ansia da quello che è stato dall’altra parte del mondo e non ha visto nulla.
Non sopporto comunque quelli che chiamo “i rimbalzisti” (e comunque la Krucca non è fra questi sia chiaro) che vanno da un posto all’altro senza fermarsi veramente a guardarli e solo per il piacere di dire al ritorno che ci sono stati...!
Veramente non sopporto neanche quelli che quando gli racconti che sei stato in un posto ti fanno il terzo grado:
"ma hai visto questo posto?"
"si"
"e quest'altro?"
"SI"
"e quest'altro ancora?
"ma veramente..."
"hai mangiato in quel ristorante?"
"no"
"hai incontrato tizio?" (riferendosi a personaggio da gossip)
"NO!"
Sei andato sotto casa sua abita a....
NO!
Ma almeno sei stato in quel bar dove va sempre?
NOOOOOO!
"Ma allora che ci sei andato a fare"???!??!!


Comunque per quanto detto in precedenza, non sopporto neanche me.
Quindi viaggio ad Hana.
Ora, Hana ha la fama del posto sperduto.
Non è solo lontana, c’è una strada di 54 miglia con duecentomila (numero inventato) curve e 52 ponti ad un solo senso.
Un incubo per quelli che hanno il mal di macchina.
Ma tant’è, la guida dice che è un posto bellissimo, il mio collega portoghese me ne ha parlato benissimo quindi partiamo...