Oggi ho ascoltato per un'ora un discorso sulla comunicazione aziendale.
Alla fine ho cercato di dire la mia proponendo lo strumento del blog.
Mi hanno risposto che i blog sono una cosa da donne incinte, dove si partecipa solo se ci si appassiona all'argomento...se ci si immedesima e per questo si prova a dare un aiuto.
Ma quanto è riduttiva sta cosa?
A me capita invece di appassionarmi alle persone che scrivono, a quello che hanno da dire, alle loro storie.
E'iniziata con Dioniso, lì ho conosciuto Ubik e Ziomassimo (che non si capisce come mai non abbia un blog visto che scrive benissimo...) poi Valeria, Ali, e quelli degli amici Eba e Guernica.
Insomma leggo per quanto posso i loro post rido a crepapelle, mi dispiace tanto se stanno male e cerco di partecipare le loro ansie, alle vittorie ed alle incazzature. Molti non li conosco ma non mi importa.
Il mio blog non ha i trecento visitatori giornalieri di uno di quelli sulle donne incinte...ma non mi importa.
Solo mi chiedo una cosa. Ma perchè i miei amici non mi leggono?
Inoltre quando stavo negli USA alcune persone si tenevano aggiornate sulla famigliola. Adesso non più.
Siamo rientrati nella normalità romana e non facciamo più notizia?
Mah!
12 comments:
io ti leggo!!!!!
baci
v.
e mi arrabbio pure quando non scrivi per un po' :)
Prima di tutto grazie per le belle parole. La questione è che per avere molti lettori attenti e vivaci, bisogna stare molto dietro al proprio blog, tenerlo vivo, aggiornato, insomma dedicargli tempo e attenzione. E' proprio il motivo per il quale non ho più un mio blog.
Ciao,
comunque le poche volte che scrivi, io ti leggo!
anche io ti leggo sempre!
Aggiornato o no, gli amici si affacciano dànno un'occhiata e si fanno un'idea.
Continua così Gianlu.
E' in Italia che si rimane provinciali.
Lo sapevi che il Financial Times ha aperto uno spazio per i blog dei manager che hanno perso il lavoro e che si ritrovano quindi da quest'altra parte? E' pieno di storie. Appena trovo il link (ce l'ho scritto da qualche parte) te lo mando.
Effettivamente a volte si ha un rapporto migliore e si è più in sintonia con persone "lontane" (che in molti casi non si conoscono nemmeno direttamente, come noi) che con quelle vicine.
Qualcosa del genere la diceva anche valeria in un suo post.
Io veramente non me ne perdo uno, anzi qualche volta mi vado a leggere anche valeriascrive.
Gino
vedo Gianlu... alla fine è tutta colpa tua che scrivi poco!
;)
..io leggo sempre: presente anzi è un po' che non dai notizie della famiglia... sicchè scrivi!
ali
Cosa sarebbe sta storia dei blog e delle donne incinte? Oddio mica avere un blog rende incinte? questa mi mancava! ih! ih! ma si dai può essere, del resto per scrivere occorre essere fecondi e si, alla fine i blog siano un pò figli nostri per questo i poco profondi non capiscono e banalizzano.
Ubik non sapevo dello spazio dedicato dal Financial Times ai manager senza lavoro, grande idea! Riguardo alla provincialità italiana non c'è che dire, siamo proprio piccoli piccoli.
Anche se in ritardo Vi leggo sempre.
Un abbraccio
Raga c'è un siano invece di un sono ... ops mi é scappato
Gian il nostro MD ci ha detto che è di difficile manutenzione ...tantè che ti ha detto che il blog è un bel strumento ma non vive di vita propria....certo potevi proporti tu di gestirlo ;))))
tam
leggere l'intero blog, pretty good
Perche non:)
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