Monday, April 6, 2009

Un'ora in un paese normale

Una delle cose che mi lasciano basito del paese in cui vivo è il rapporto cliente fornitore.
Io nel mio lavoro indosso quasi sempre il cappello del fornitore.
Cerco di farei l mio lavoro al meglio e di soddisfare nel miglior modo possibile i miei clienti anche perchè so che da questo dipende la sopravvivenza della mia vita professionale.

Nella vita di tutti i giorni mi capita (come a tutti) di essere cliente. Qui nascono i problemi perchè invece di essere trattato con i guanti, mi trovo a subire inefficienza, maleducazione, disorganizzazione, a volte vere e proprie angherie.

Oggi mi è capitata una cosa diversa e voglio per questo raccontarla.

Da un po' non riuscivo ad usare il mio Ipod Touch.
Il tasto (l'unico esistente) non voleva saperne di funzionare.

Ci ho pensato su prima di portarlo al negozio Apple.
Mi aspettavo le solite difficoltà, in fondo l'avevo acquistato in California, poi chissà quanto me l'avrebbero tenuto, infine quanto avrei dovuto pagare?


Alla fine mi sono deciso, sono entrato nel negozio ed ho parlato con un ragazzo. Mi ha prenotato un'appuntamento via internet con un esperto (avrei potuto farlo io stesso prima di andare) mezz'ora dopo. Sono andato a bere un caffè ed ho fatto un giro in assoluta rilassatezza nel centro commerciale.

Sono tornato venticinque minuti dopo, un altro ragazzo ha visto che aspettavo e mi ha chiesto se avevo bisogno di aiuto, ho visto il mio nome sul display gigante alle spalle dei "tecnici" ed ho detto di avere un appuntamento.

Cinque minuti dopo ero di fronte all'esperto. Ha preso il mio Ipod, l'ha collegato ha guardato il numero di serie, un paio di controlli e mi ha detto:"è da sostituire".

Ho pensato:"ecco che ci siamo, adesso comincia l'odissea".
Invece ha aperto un cassetto ne ha preso uno nuovo, mi ha fatto firmare un pezzo di carta e me l'ha dato.

Non volevo crederci. Semplicemente stavo lì e rifiutavo di andarmene così.

Così ho chiesto:" scusa ma è sempre così"?

E lui:" cambiamo solo quelli che non hanno subito cadute o sono stati immersi in acqua."
Ed io:" e come fai a sapere che il mio non ha subito questa sorte?
Come fai a sapere che non l'ho manomesso che non l'ho rotto?"

Mi ha detto che ci sono sensori interni che permettono di capire questa cosa.
Ve lo immaginate?
I disegnatori di questo fantastico prodotto hanno pensato di simulare questo caso...
Anche loro hanno pensato a me...
Non ci potevo credere...

Insomma un'esperienza fatta di cortesia, organizzazione, competenza, disponibilità e genio.
Il cliente al centro del mondo (come dovrebbe essere SEMPRE).

Una cosa normale in America dove se non ti piace più una cosa che hai appena comprato la riporti indietro e ti ridanno i soldi (altro che buoni spesa...).

P.S. Sono tornato a casa l'ho attaccato al mio PC. Itunes ha riconosciuto che era nuovo, l'ha registrato e mi ha chiesto se volevo trattarlo come il vecchio.
Ho risposto di si e dieci minuti dopo avevo il contenuto del vecchio ipod sul nuovo.
Il tutto senza fare alcun backup...

5 comments:

Crazy time said...

bel racconto. rassicurante.
la gentilezza fa sempre piacere.

ali said...

bene bene visto Gianlu che bello stupirsi!

ubik said...

ma che fine hai fatto?

Anonymous said...

Perche non:)

Anonymous said...

imparato molto