Saturday, November 1, 2008

La decrescita

Sono giorni strani,
mi sta prendendo (già) l'ansia da ritorno che blocca tutto e fa scattare l'ansia da prestazione blogghistica.
Così scrivo meno.
Eppure ce ne sarebbero di cose da dire.
Sto pensando che tornando “al mio cantuccio” potrei impegnarmi per tentare di costruire qualcosa di positivo per il posto dove vivo. Insomma questa esperienza mi ha formato e informato su tante cose, soprattutto quelle relaltive ad una vita “sostenibile” ed ora volente o nolente credo che il mio zainetto sarà pieno di questa cosa per sempre.
E non è una cosa che posso, voglio semplicemente mettere da parte. Così sono per adesso (chissà quanto durerà...) pieno di voglia di fare qualcosa di costruttivo.
Il problema è che non so cosa, o meglio avrei 54 idee che non so come conciliare fra loro. Insomma mi serve un po’ di tempo per pensarci, ma sono veramente interessato a quanto scritto qua da Ubik.
Mi sembra un’ottima iniziativa, ma ho l’impressione che il comune di Roma non sia intenzionato ad organizzare qualcosa in questo senso.
Forse sarebbe il caso di cominciare dalla definizione di sviluppo sostenibile. Quella di Wikipedia mi piace:
Lo sviluppo sostenibile è una forma di sviluppo (che comprende lo sviluppo economico, delle città, delle comunità eccetera) che non compromette la possibilità delle future generazioni di perdurare nello sviluppo preservando la qualità e la quantità del patrimonio e delle riserve naturali (che sono esauribili, mentre le risorse sono considerabili come inesauribili).
Ho preso coscienza del fatto che il nostro pianeta non è solo in pericolo, ma semplicemente quasi finito, esaurito. Questa non è una mia affermazione, E’ contenuto nel report del WWF. E con due figli è il momento di prendere coscienza di questa cosa, se va avanti così, nel 2035 avremo bisogno di un altro pianeta.
E non è catastrofismo, e non è allarmismo è semplicemente la verità.
Questo video



è diretto agli americani. E parla di decrescita, mette in dubbio secondo me a ragione, la funzionalità del sistema basato sugli acquisti, sulla percezione della obsolescenza delle merci. Insomma mette in dubbio la parte del concetto di sviluppo sostenibile legata allo sviluppo.
Qui il problema è così sentito proprio perchè loro consumano, sono “dentro la catena” come nessun altro.
Il problema è: cosa possiamo fare noi per impattare in modo serio il problema?
Faccio un esempio, riciclare è cosa buona e giusta ma mi dicono che non basta. Per ogni chilo di spazzatura prodotta dai consumatori, ce ne sono almeno otto (in termini di inquinamento) prodotti dall’industria, quindi riciclare fa bene ma non risolve.
Un esempio migliore è quello fornito dal comune di Capannori. Quelli si che risolvono.

9 comments:

Emilia Barbato said...

Non devi sentirti ansioso. Tutto quello che avete vissuto ed imparato in questo periodo vi servirà per aprire la mente dei vostri conoscenti.
Come? Se tutti cominciamo ad adottare uno stile di vita non consumistico, non drogato da bisogni inesistenti le cose possono cambiare. Basta solo divulgare il nuovo stile di vita. Dai su con il morale!

Anonymous said...

Ciao Gianlu. Ti ringrazio per la citazione che vale come un attestato di affetto e stima. Che ricambio ovviamente. Da parte mia non sono molto convinto dalla Decrescita (qualcuno la coniuga con Felice) un pò perchè ho avuto modo di conoscere Maurizio Pallante (uno così così: tu faresti meglio e meritatamente); un pò perchè mi riferisco più ad un'area "eco-pacifista" dove si parla di economia delle sobrietà o di AltrEconomia. In effetti mi sento molto lontano dai vari Beppe Grillo, Jacopo Fo, Pallante. A voler essere precisi, la decrescita presenta alcuni limiti nell'applicazione di politiche pubbliche e interventi di tipo o statale, o pubblico o (che interessa a me) di tipo mutualistico. Sembra un poco calato dall'alto. Vabbuò, ora ti saluto. Ma che fai ritorni da noi o te ne rimenai da quelle parti?

Crazy time said...

se l'ansia del rientro ti fa venire tutti questi buoni propositi, non e' mica tanto malvagia!

Unknown said...

Eba, e crazy
non sono ansioso, ho solo la consapevolezza che tornare lasciando tutto com'è non mi lascerebbe tranquillo e forse non mi lascerebbe in italia...tutto qua.

Ubik
grazie per la stima,
anche se non sono fra i tuoi blog di riferimento ;-)))(sto scherzando) per favore puoi perdere un po' di tempo ad approfondire le tue affermazioni?
Che vuol dire così-così,
Che cosa è per te il mutualismo?
Quali sono i limiti a cui fai riferimento?
Grazie
G

Anonymous said...

Sarà fatto. Quanto prima...
ubik

Guernica said...

Mi permetto un breve intervento, pur non capendo bene in cosa secondo Ubik la decrescita sia in contrasto con l'area ecopacifista che parla di economia delle sobrietà o di AltrEconomia (il riferimento è casuale o è proprio alla omonima rivista? vedi www.altreconomia.it). Lo snodo della questione è il termine sviluppo, che, sostenibile o meno, indica sempre una progressiva crescita della produzione e dei consumi (l'economia capitalista comporta una crescita infinita del PIL mondiale) e a me sembra che questo concetto sia messo sottotiro da tutta quell'area "ideologica" ecopacifista cui anch'io mi sento vicino, sbaglio?
Non lo conosco, ma non ho difficoltà a credere che Pallante sia una mezza tacca, in questi ambienti purtroppo sono più le mezze tacche esaltate che le persone realmente in gamba...
Caire atque vale
↓seppe

P.S.: e ci dovevi andare fino in america per cominciare a riflettere su queste cose...

Unknown said...

Ciao Giuseppe
Premetto che io non conosco Pallante e quindi mi sembra difficile dare un giudizio su una persona che non conosco.
Anch'io non ho capito bene gli accenni di Ubik ma so che è uno che approfondisce le cose e che a breve ci darà un 'papiro' quindi sono in trepidante attesa.
Per quanto riguarda il tuo P.S. non volevi dire che è paradossale il fatto che queste idee mi vengano proprio qua vero?
Perchè il punto è proprio questo.
Anche se tutti mi dicono che il posto dove sono non è la vera america, io so che la california in quanto a tematiche "ambientali" ci distrugge. Ti potrei fare 20 esempi di quanto sono avanti sull'energia, sulla mobilità, su tanti altri argomenti.
Poi sullo sviluppo, se non sbaglio uno dei primi a parlare di errori nel considerare il PIL un metodo di misura per i paesi è stato JFK qualche decennietto fa.
Da quel momento non è che abbiano fatto molto, sono i più grandi consumatori del mondo ed il video sul post spiega proprio questo.
L'intera economia mondiale si basa su di loro, se Joe the plumber smette di andare al supermercato siamo tutti nei guai. Questo modello non è più sostenibile e da questo punto di vista sono d'accordo con te sulla paradosso.

Guernica said...

più che al paradosso, c'è anche quello certo, mi riferivo al fatto che se volevi tutte queste cose te le dicevo io qui a Roma :-)
comunque sull'ambientalismo della California tieni conto che molto è frutto della pesantissima crisi energetica che hanno vissuto qualche anno fa (all'inizio del mandato da governatore di Arnold).
Giuseppe

Unknown said...

giuseppe,
lo sai no?
Uno alle cose è bene che ci arrivi da solo. Non conta quanto ti dicono gli altri se queste cose non le maturi autonomamente.
La California non è solo avanti dal punto di vista energetico, ma anche da quello della mobilità ad esempio.