A calcio sono sempre stato un giocatore medio, per non dire
mediocre, sono alto e lento quindi da piccolo nei pulcini mi hanno dato il
ruolo di stopper.
Avevo iniziato a
giocare a calcio contro il parere di mio padre e fondamentalmente per seguire
due amichetti che erano molto bravi. Solo che io non lo ero ed ogni volta, durante gli allenamenti, dovevo subire delusioni cocenti.
C’era chi passava
meglio, chi stoppava meglio, chi palleggiava meglio, chi colpiva meglio di testa persino chi correva più a lungo e più velocemente Ed ogni volta tornavo a casa chiedendomi cosa ci facessi io su quel campo di
terra. Ognuno riusciva meglio di me in
qualcosa.
E poi è arrivato il
giorno. Quel giorno in cui il Dio del
calcio si gira distrattamente dalla tua parte e tu riesci a fare per la prima volta una cosa
degna di nota.
Mi ricordo che c’era stato un contropiede ed erano scesi in
tre, piccoli, agili, veloci.
Io ero rimasto l’ultimo scoglio e d era chiaro a
tutti che avrebbero segnato. Avevo tenuto a bada l’impeto di uscire sul portatore
di palla cercando di indietreggiare verso il portiere fino
a quando possibile.
Si erano disposti a triangolo ed io ero nel centro, una
posizione non sostenibile per molto tempo.
Allora avevo fatto la mia mossa, facendo finta di andare verso il portatore di palla. Lui aveva immediatamente optato
per il giocatore di sinistra verso il quale nel frattempo mi ero precipitato. Non
so come ma avevo rovesciato la palla l’avevo superato ritornando verso il centro
(cosa da non fare mai... spazzare....solo spazzare) e prima che arrivassero gli altri due avevo rinviato con un tocco preciso
avviando il contropiede verso il nostro migliore attaccante.
Ne era uscito un gol bellissimo.
Un "sombrero" con successivo lancio al volo.
Due colpi da maestro che non sarebbero mai più capitati nella mia vita.
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