Sei di pomeriggio. Il sole è ancora alto e fa caldo.
Non umido, però è la pasqua più calda da quando si è cominciato a misurare le temperature.
Luca corre nella sue scarpe inadeguate, ha un ritmo insolito, sta lentamente acquistando la forma che voleva.
La linea d'asfalto della pista ciclabile è morbida, fatta di saliscendi e curve.
A volte diventa ruvida perchè i tedeschi quando fanno le strade non rubano sull'appalto, sotto gli alberi mettono i mattoni.
Perchè?
Perchè così quando piove le grosse gocce che cadono dall'albero non intaccano la superficie.
Luca ha male ai polpacci, sono tre giorni di seguito che corre 50 minuti ed il suo corpo ne risente.
Così prende il sentiero nella foresta coperto come al solito di uno strato di rena.
Non si spiega ancora come i sentieri delle foreste in questa parte della Germania siano pieni di sabbia.
Il sole è coperto dagli alberi adesso, ma riesce comunque a trapelare in modo che Luca è quasi accecato dall'alternanza ombra luce. Poco più avanti un seggiolino da bambino legato all'altezza della metà di un albero.
Luca è inquieto, gli viene subito in mente quel film: "un tranquillo week end di paura" e si aspetta da un momento all'altro di vedere uscir fuori il ragazzo col banjo.
Quindi anche se è in salita aumenta l'andatura sempre più. Poi gli viene in mente che correndo all'impazzata non riuscirebbe a scartare di fronte a possibili attacchi e allora rallenta e si toglie le cuffiette solo per poter sentire cosa c'è intorno a lui.
Dopo 30 Luca metri sente un rumore e vede qualcosa muoversi fra i cespugli a dieci metri da lui.
Non ci può credere.
Due cerbiatti lo guardano immobili, Luca si ferma e per un attimo guarda uno dei due dritto negli occhi.
Dopodichè volano letteralmente e Luca per quanto ricominci a correre li vede allontanarsi progressivamente.
Che bello che non era il ragazzo col Banjo!
1 comment:
che sollievo!
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