Monday, March 11, 2013

Momenti di trascurabile felicità


A calcio sono sempre stato un giocatore medio, per non dire mediocre, sono alto e lento quindi da piccolo nei pulcini mi hanno dato il ruolo di stopper.
Avevo  iniziato a giocare a calcio contro il parere di mio padre e fondamentalmente per seguire due amichetti che erano molto bravi. Solo che io non lo ero ed ogni volta, durante gli allenamenti, dovevo subire delusioni cocenti.
C’era chi passava meglio, chi stoppava meglio, chi palleggiava meglio, chi colpiva meglio di testa persino chi correva più a lungo e più velocemente  Ed ogni volta tornavo a casa chiedendomi cosa ci facessi io su quel campo di terra.  Ognuno riusciva meglio di me in qualcosa.  

E poi è arrivato il giorno.  Quel giorno in cui il Dio del calcio si gira distrattamente dalla tua parte e tu riesci a fare per la prima volta una cosa degna di nota.

Mi ricordo che c’era stato un contropiede ed erano scesi in tre, piccoli, agili, veloci. 
Io ero rimasto l’ultimo scoglio e d era chiaro a tutti che avrebbero segnato. Avevo tenuto a bada l’impeto di uscire sul portatore di palla cercando di indietreggiare verso il portiere fino a quando possibile. 

Si erano disposti a triangolo ed io ero nel centro, una posizione non sostenibile per molto tempo. 

Allora avevo fatto la mia mossa, facendo finta di andare verso il portatore di palla. Lui aveva immediatamente optato per il giocatore di sinistra verso il quale nel frattempo mi ero precipitato. Non so come ma avevo rovesciato la palla l’avevo superato ritornando verso il centro (cosa da non fare mai... spazzare....solo spazzare) e prima che arrivassero  gli altri due avevo rinviato con un tocco preciso avviando il contropiede verso il nostro migliore attaccante. 

Ne era uscito un gol bellissimo.  

Un "sombrero" con successivo lancio al volo. 

Due colpi da maestro che non sarebbero mai più capitati nella mia vita. 

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