Sunday, October 26, 2008

Quasi la terza guerra mondiale.

Stando qua scopro le piccole e le grandi differenze fra nazioni.
L'altro giorno stavo in una riunione con un crucco e un semicrucco
(uno svizzero).
Facciamo parte tutti dello stesso gruppo di progetto e dovevamo arrivare ad un risultato comunemente condiviso.
La riunione era un po' tesa e ad un certo punto hanno cominciato ad incalzarsi vicendevolmente sulle cose da fare, sul come farle e continuavano a fasi domande molto dirette, quasi a rinfacciarsi cose da fare.
Io ho fiutato l'atmosfera tosta, mi dispiaceva, così ho piazzato un paio delle
mie battute smorzatensione.
Non è servito, anzi ha peggiorato le cose. A quel punto mi sono un po' incavolato ma ho cercato di indirizzare la rabbia su qualcosa di produttivo.
Cercavo di impattare qualsiasi frase ritenessi polemica, indirizzandola per il
verso giusto. Alla fine siamo usciti con un compromesso molto buono.
Quindi riunione produttiva, bel risultato.
Ero spossato e triste per quello che ci eravamo detti.
Così a chiusura me ne sono uscito con la seguente frase:" ragazzi se posso dire una cosa, a me la riunione è sembrata produttiva e sono contento. Solo uno spunto di riflessione per la prossima volta (a cominciare da me).
Visto che siamo un gruppo di lavoro che cerca di raggiungere un obiettivo, se lo facciamo senza ammazzarci, è molto meglio".
Mi hanno guardato come fossi un marziano.
"Perchè chi si è ammazzato?" mi hanno risposto.
Non ci potevo credere. Per loro era normale, assolutamente normale.
Era normale attaccare quello che aveva fatto l'altro, era normale dirsi che quanto affermato era fuori dal mondo, era normale esortare pesantemente l'altro a fare qualcosa.
Così ho capito. Lavoro con dei deficienti!
Scherzi a parte, non sono deficienti per niente sono solo diversi da me, dal mio modo di lavorare e di essere.
Sono semplicemente "diretti", vedono l'estremo conflitto solo come un mezzo, se alla fine è produttivo va benissimo.
Ora è difficile per me capire quanto siano diversi da me perchè italiano o diversi da me come essere umano.
Però mi sembra che il conflitto per loro non sia assolutamente un problema.
Alla fine siamo usciti dalla riunione e loro (io li odiavo...) sono andati a bere un caffè insieme.
Se mi fosse capitata una cosa del genere con un collega italiano non ci saremmo parlati per due anni.
Quando ho visto il conflitto, ho cercato come faccio di solito di ricomporre la situazione, solo che non c'era niente da ricomporre, ho fatto una battuta, l'hanno presa come mancanza di professionalità.
Mi hanno detto adesso non è tempo di scherzare...
Gli avrei risposto:" deficienti, sto scherzando perchè è l'unico modo per interrompere questa faida inutile ed invece ho indossato l'elmetto e sono sceso in guerra perchè non c'era nient'altro da fare.
Dopo li ho odiati per due ore, ma adesso ho capito che sono migliori perchè sono diretti e peggiori per lo stesso motivo, semplicemente diversi.

Ragionandoci, questa cosa è forse applicabile anche alla vita. Insomma io ho perso in passato persone amiche perchè non hanno (abbiamo) voluto affrontare il conflitto. Insomma io lo so (e non sono d'accordo) che credono gli abbia fatto qualcosa di brutto, ma semplicemente non hanno voluto affrontare la situazione per inabilità alla gestione del conflitto.
Mi hanno semplicemente ignorato. Hanno evitato di invitarmi alle cene, non risposto più al telefono e così via.
Forse solo la voglia di gestione di un conflitto era minore rispetto a quella di tenersi la mia amicizia.

Però quello che voglio dire è che noi italiani, spesso siamo così attenti alle apparenze, a non turbare troppo gli altri, a non uscircene con espressioni eclatanti, a non eccedere, che sfociamo a volte nella ipocrisia totale.
Insomma quante volte vi è capitato di tornare a casa e chiedervi: "ma con quella battuta avrà voluto dire che...?","ma, sarà rimasta/o male per qualcosa che ho detto, fatto?".
Visto che non ce lo diciamo in faccia, a volte facciamo dei voli pindarici solo per far capire all'altro che quella cosa ci urta. Non sarebbe meglio dirselo?
Peggio di noi (solo in questo senso beninteso) mi dicono siano i giapponesi.
Però su questo non ho esperienze dirette e quindi non so se sia vero.

Sul discorso apparenze (leggi troppa attenzione a cosa pensano gli altri) vorrei tirare brevemente (magari ci farò un altro post tanto ormai ho la logorrea acuta...) in ballo gli americani.
Loro contrappongono il "attento a cosa pensano gli altri se fai questa cosa" con il "sono nel paese dove la libertà di esprimermi è un diritto, che ci provassero a venirmi a dire che non posso bruciare la bandiera a stelle e strisce..."
E sapete quanto ci tengano alla loro bandiera...
Questa capacità di essere se stessi e di fregarsene degli altri, da buon italiano la invidio, mamma quanto la invidio!

Wednesday, October 22, 2008

Dolcetto o scherzetto?

Domenica mi riprendo dalla febre e decido di dare alla Krucca due ore di respiro.
Mentre sono stato male è rimasta in preda alle "belve" e ne ha proprio bisogno.
E' una bella mattina di sole così Crucchetta prende la sua bici e Occhiblu può dormire nel passeggino.
Entriamo in una tipica zona residenziale americana, case a due livelli, giardinetto davanti,vialetto con macchina parcheggiata bambini che giocano.
Mentre cammino vdo in lontananza una casa diversa dalle altre.
E' inspiegabilmente buia e tetra in un giorno di sole e nel giardino c'è un tipo inquietante immobile e completamente calvo.





















Faccio finta di niente e proseguo, comunque dico a Crucchetta di non allontanarsi troppo con la bici.
Mi avvicino ulteriormente e scoppio a ridere. L'uomo è un pupazzo ma non uno qualunque, è zio Fester della famiglia Addams. Ed è veramente in buona compagnia.























Che bella Mattina!

Tuesday, October 21, 2008

Al parco

Occhiblu avanza strisciando nella sabbia verso il suo obiettivo.
Sta per farcela, pone la sua mano sul trattore giocattolo
Quando da dietro arriva Luca, tre anni che rivendica la sua proprietà,
togliendola dalle mani dell’incredulo pargoletto...
Luca raccoglie anche la gru, la betoniera e l’escavatrice (che professionismo...)
E si allontana coprendosi le spalle con lo sguardo.
Occhiblu non gli dà alcuna soddisfazione, non una lacrima non una lamentela.
Il papà di Luca si alza dalla panchina, e gli dice in un inglese spagnoleggiante:
“Luca, noi non siamo così, noi condividiamo i nostri giochi”.
A quel punto Luca dà il trattore ad occhiblu ormai cosparso di sabbia fino alle orecchie e comiciano a giocare vicini.

Luca, gli dico bel nome...anch’io mi chiamo Luca sai (o almeno qui...)?
Il papà mi chiede: ma sei italiano? Perchè noi abbiamo fatto il viaggio di nozze alle 5 terre, abbiamo sentito questo bellissimo nome (scus s'è poc...), e l’abbiamo scelto per nostro figlio.
Lui è messicano e lei è Rumena. E sono una delle tante coppie “multinazionali” della silicon valley.
Cominciamo un po’ a parlare e salta fuori che Luca capisce benissimo Spagnolo e Rumeno ma parla solo in Inglese.
Così gli dico anche Crucchetta faceva così con il tedesco, lo capiva ma non voleva saperne di parlarlo; poi siamo andati un mese in Germania e da allora non smette più di parlare con la mamma.
Dovreste provarlo anche voi aggiungo, un bel viaggetto in Romania.
La risposta di lei mi lascia pensieroso: ”veramente in Romania non vale proprio la pena di stare, è pieno di corruzione, è sporco, non è un paese per i bambini, non c’è nessuna prospettiva e non c’è nulla da vedere”.
Parliamo ancora un po’ e poi ci lasciamo.
Sulla via di casa continuo a chiedermi:
Ma allora perchè i rumeni vengono in Italia?
Si sentono a casa?
Forse no, noi abbiamo un sacco di cose da vedere...
Ecco, vengono per turismo!

Monday, October 20, 2008

Piccola nota fuori tema: Lo stramaledetto "trovamici"

Elio è a casa, aspetta Chiara.
Stanno insieme da sette anni e giovedì lei gli ha detto:” ti ricordi di Mario, il nostro compagno di università?
Ieri mi ha rintracciato su “trovamici” ed abbiamo cominciato a chattare.
Dice che vorrebbe incontrarmi per un caffè. Insomma se non hai niente in contrario lunedi lo vedo”.
Ad Elio è caduto il mondo addosso.
Chiara sta parlando del suo ex ragazzo, di quel bastardo che l’ha lasciata per "una" del primo anno, e lo definisce “il nostro compagno di università”.
Non era stato facile ad “architettura”, ma a questo punto pensava di averli sconfitti entrambi Mario ed il fantasma di Mario, invece eccoli di nuovo, sette anni dopo, sullo stramaledetto “trovamici”.
Però stanno per sposarsi e spera sia l’ultima prova a cui Chiara lo sottopone.
Così, rassegnato, abbozza un:”va bene amore, mi devo preoccupare?”
“Ma no,che dici, è solo un caffè”.
Ora aspetta.
Non sa a che ora sia l’appuntamento, non sa dove si incontrino, non sa se Chiara sia arrivata in ritardo, ma sicuramente non Mario...il bastardo.
Qualunque cosa provi a fare (un giornale, l’ultimo libro) è inutile, il pensiero torna sempre a quei due.
Sente l’ascensore arrivare nel pianerottolo, prende il giornale e fa finta di leggerlo ma è soltanto la vicina calabrese.
Di scatto prende il telefono, preme a lungo la C ma si pente subito.
Riattacca.
”E se ha squillato?”
Chiama di nuovo e sente la segreteria di Chiara.
“Questa è la segreteria telefonica di “Chiara ....”.
Attacca.
“Lo so chi sei, quello che voglio sapere è quando torni, stronza!”
Elio si massaggia le tempie, si alza e dà un “sinistro” alla porta di legno della cucina.
Lo fa così, senza pensare, incrina la porta e sente il dolore arrivare lentamente.
Non è solo male fisico c’è tutta la rabbia e la frustrazione per quel gesto di Chiara che l’ha costretto lì, a casa di nuovo ad aspettare.
All’improvviso è tutto chiaro, lui Chiara l’ha sempre aspettata.
Per cinque anni di “architettura” fuori la porta di ogni esame.
Al ritorno da tutte le serate con le amiche.
Fuori dal lavoro dove qualche volta l’ha vista salutarsi in modo strano, con un collega.
Dopo ogni lezione di piano da quel maestro che odiava con tutto se stesso.
Allora decide che basta così, prende il cappotto, lascia le chiavi sul tavolo, sbatte la porta ed esce di casa e dalla vita di Chiara per sempre.
C’è sempre un motivo per cui si attende.
Per Elio quel motivo era valido fino a cinque minuti fa.

Friday, October 17, 2008

Perché vivere in California – il traffico…

…che non c’é.

Una delle cose che ci ha colpito di più venendo da Roma è il modo rilassato in cui si va in macchina. Ci sono poco regole nuove alle quali abituarsi (per esempio incroci con quattro stop) ma per il resto è una vera passeggiata. Siamo anche aiutati dal navi, ma non ci spaventa andare in giro in macchina. E’ facile orientarsi visto che le strade sono costruite a scacchiera, qui in zona basta orientarsi rispetto a El Camino (una delle strade più vecchie della California che attraversa tutto lo stato). In tante città poi hanno per esempio le strade da nord a sud numerate e quelle da est a ovest con le lettere – penso che l’abbiano fatto per facilitare i turisti!

La gente guida in modo educato e rispettando le regole (a volte anche troppo, ma sono tollerante). Se vedono che voglio attraversare una strada a piedi con i bimbi (o devo dire pargoletti? ;-)) rallentano e si fermano a 20 metri per farmi capire che ci fanno passare. Non mi suonano quando sbaglio qualcosa, mostrano tanto pazienza. Si vedono molto raramente macchine che fanno zig zag tra le corsie per guadagnare 30 secondi. Bisogna anche dire che ci sono tanti controlli. Nelle autostrade vediamo spesso macchine fermate dalla polizia. Tantissime macchine commerciali hanno dietro un adesivo chiedendo “How am I driving?” con un numero di telefono verde da chiamare.

Le strade sono larghe, in città con almeno due corsie per direzione, fuori città fino a cinque corsie. Non capita mai di stare sulla corsia a sinistra e poi c’è uno davanti che deve girare a sinistra che blocca tutto il traffico, perché per girare a sinistra ci sono sempre una o due corsie. Ai semafori non si crea mai troppa fila, si passa sempre senza aspettare vari rossi. Se vedono che in una zona si crea troppo traffico, ci costruiscono una strada o un ponte nuovo.

Fanno anche tanta manutenzione e per farsi aiutare hanno inventato l”Adopt a Highway”: ti prendi cura di 2 miglia di autostrada (pulendolo da solo o pagando qualcuno che lo fa per te) e loro mettono il tuo nome su un cartello.

PS: ich schreibe heute mal auf italiensch, weil die Unterschiede beim Autofahren mit Deutschland nicht so gravierend sind.

Che c'hai 'na pasticca?

Ma che avete capito...
Una medicina intendo!
Quante volte ci siamo sentiti fare questa domanda al lavoro da colleghi affetti da dolori? Quante volte ci è capitato?
In genere la soluzione è un giorno di malattia oppureuna passeggiata fino alla più vicina farmacia.
Così oggi pungolato sull'argomento qui dal mio "compagno di blog" Dioniso sono andato a controllare ed ho scoperto questo:
























Ogni commento sulla disponibilità di rimedi mi pare puramente superfluo...
Meditate gente, meditate.

Wednesday, October 15, 2008

Perchè vivere in California - il Cibo.

Non è un'analisi approfondita ma solo la nostra esperienza in questa
piccola parte della California.
Siamo quindi aperti a discussioni e critiche di ogni genere.

Per cominciare freschezza e ottimo sapore di frutta e verdura.
Per non fare pubblicità, noi andiamo da Wholefoods.
E' un po' caro ma il rapporto qualità prezzo è eccellente.
E' un supermercato (prettamente dedicato al cibo) di dimensioni enormi.
Sono presenti in America, Canada e Gb. Solo nel nord della Califonria
ce ne sono circa trenta.
Tu entri e vedi questi enormi piramidi di frutta di ogni tipo.
Se ti viene il dubbio sulla provenienza o sul fatto che sia biologica,
puoi star tranquillo, c'è sempre scritto.
Noi in genere optiamo per avocado, mango fragole pesche e frutti di bosco.
Cose che in Italia (pesche a parte) non compreremmo mai per i prezzi e
per il sapore).
Quando mi capita di comprare un mango in Italia, la maggiorparte delle
volte ne butto la metà e l'altra metà è appena passabile.
Qua sono succosi e di una dolcezza sconvolgente.
Gli avocado sono morbidi e buonissimi. Li mangiamo spalmati sul pane bruschettato ed il pepe oppure nell'insalata.
Un'altra cosa, la frutta te la fanno assaggiare,basta con le scene patetiche dell'uva piluccata, qua hai un piatto a disposizione con frutta tagliata e
stuzzicadenti!
Inoltre c'è un benvenuto per i bimbi che hanno diritto ad una banana, un cookie
ed un succo di frutta gratis!
Poi hanno un'anima verde. Questa cosa in California (per la verità credo
in tutti gli USA) è molto sentita.
Qulche maligno dice che è il fantasma americano di turno, prima ad esempio era il fumo ora l'ambiente.
Da Wholefoods sono attenti a molte cose.
Per citarne alcune,promuovono l'uso di cibo biologico, cercano di convertire
i loro camion a biodiesel, cercano di costruire i loro edifici con criteri ecologici e persino risparmiano l'acqua negli urinatoi dei bagni maschili.
Quest'ultima cosa farà forse sorridere, ma vi assicuro che è un risparmio di acqua non indifferente, funziona, e il bagno non puzza (lo so perchè anche in ufficio da me lo fanno).
Insomma io che sono un frequentatore in Italia di Naturasi mi trovo un po' sconcertato.
Qua sono anni luce avanti, il biologico non è elitario, ed un po'fermo come da noi.
Inoltre sono aperti fino alle dieci di sera sette giorni a settimana.
Pure questa è una cosa che non mi spiego ma perchè non creiamo più occupazione facendo i turni? Ce ne sarà di gente disposta a lavorare di domenica (almeno quelli che non vanno in chiesa intendo...)pur di non essere disoccupata?
Mah!
Inoltre cucinano in continuazione cibi freschi di ogni tipo. Io amo il sushi e quando non ci va di cucinare (alla crucca dopo una giornata coi pargoli circa otto giorni su sette...;-) o di ordinare, passo lì e vi assicuro che è buono, fresco e a buon mercato (vabè questo per l'euro) ma nove pezzi a sette dollari non mi sembra male.
Ed in più è portato direttamente da un ristorante giapponese.
Ogni tanto però qualche cavolata la fanno anche loro...
Ad esempio secondo voi perchè con questo vino l'estate diventa verde?























semplicemente perchè il vino ha nella sua composizione la mela verde...!
Un po' di greenwash non fa mai male...

Sunday, October 12, 2008

False Friends 2 il latte

Da Starbucks.
"Dunque vorrei un medium regular coffee e... tu Crucchetta vuoi qualcosa?"
"Si papà, latte".
Alzo gli occhi per vedere se hanno del latte ed incredibilmente trovo. scritto "LATTE" (invece di milk).
Così senza pensare dico "and one latte please".
La ragazza mi chiede come mi chiamo...la prima volta ho pensato ci stesse provando (dopo tutto sono italiano no...?) invece lo fa solo per scrivere il mio nome sul bicchiere.
Arrivo dal ragazzo alla macchina del caffè, aspetto cinque secondi, alza gli occhi e dice:" Luca?".
(Gianluca è nel frattempo andato a fare una gita con i suoi nuovi amici Jean, Gienluka, Jeanluke, Gilluca e altri tre o quattro...che non ho colto fino in fondo o preferito dimenticare... )
Mi dà i due bicchieri. Porgo quello non caldo a Crucchetta e ci sediamo.
Cominciamo a bere e Crucchetta mi fa:"papà non mi piace".
Assaggio ed è caffèlatte!
Così rialzo gli occhi al menù
trovo la scritta "milk"
mi rimetto pazientemente in fila...

Nessuna critica, sembra che usare i termini italiani faccia vendere di più i prodotti. Però non sempre sono quelli giusti...!


Piccola postilla come contraltare, in alcuni negozi al ragazzo alla macchina del caffè arriva l'ordinazione su uno schermo. Credo sia collegato in automatico con la cassa ed il nome del cliente.
Vi immaginate una cosa del genere in Italia?
Un caffè macchiato freddo
Un caffè macchiato caldo
Un caffè schiumato
Un caffè lungo
Un caffè ristretto
Uno al gin seng
Un orzo
Un cappuccino
Un caffèlatte
Un moccaccino
Un nocciolino
Devo continuare....se pensate di si occhio al fatto che non ho ancora trattato le varianti "tazza" e "ingredienti aggiuntivi" come liquori, panna e cremine varie.

A questo proposito vi consiglio il video di Bruno Bozzetto.

Il caffè arriva intorno al minuto 3.39 ma guardatelo tutto perchè molto divertente...!

Friday, October 10, 2008

Mola Mola Ocean Sunfish

Nel weekend (non in vacanza ok???;-)siamo andati a Monterrey, un posto sulla baia che è rinomato per il suo acquario. L'acquario è bellissimo. E' gestito da un'organizzazione no profit, ed ha molte varietà di pesci, meduse, pinguini ed altro. Inoltre è a misura di bimbo, ed infatti i pargoletti non si sono annoiati e Crucchetta ha potuto sperimentare tante cose tra cui ad esempio toccare una stella marina.
Così abbiamo passato proprio una bella giornata.
Alla fine del percorso, ci aspettava la parte più bella. Uno schermo di almeno 100 metri quadrati su un acquario con pesci bellissimi.
Squali martello, Tonni giganteschi e Pesci delfino.
Ogni volta che qualcuno di questi ci passava davanti, rimanevamo estasiati e ogni tanto qualcuno dei visitatori faceva qualche "WOW" di meraviglia al passaggio di uno squalo e di un tonno. Puntualmente arrivava la solita signora americana a dire:" eh si ma ancora non avete visto niente" ed indicava un pesce nascosto che proprio nessuno riusciva a vedere...
Siamo stati li un po' ad osservare ma al quarto intervento della signora non ce la facevo più...ho cominciato a pensare che fosse una psicopatica o qualcosa di simile.
Ed invece mentre già stavo architettando un modo per attirarla nella vasca degli squali, l'ho visto...
Il Pesce più grosso e più gentile che abbia mai visto...!





Se ne stava lì con la sua facciona e mentre gli altri pesci andavano da una parte all'altra lui sembrava galleggiare quasi immobile sott'acqua.
Purtroppo il video non rende...troppo buio ma se volete farvi un'idea di cosa sia un Mola mola o ocean sunfish o (pesce luna)vi invito ad andare a questo link, dove c'è anche una foto di un pesce fuori dall'acqua...
Per i più pigri alcune informazioni...
Si chiama mola mola.
Può raggiungere un'altezza e una lunghezza di tre metri (praticamente un quadrato...)
Può arrivare a pesare oltre due tonnellate....
Si ciba di meduse (e te credo va a due all'ora ma quando li prende gli altri pesci...?) e di plancton.
E'talmente lento da diventare una preda facilissima per gli squali.
I leoni marini (non sto scherzando) lo usano come punching-ball per i loro giochi.
Prendono tutta la rincorsa possibile e lo colpiscono, solo quando sono stanchi smettono di colpirlo e lo lasciano agonizzante...
La femmina può deporre fino a 300 milioni di uova! Se li allevassimo, forse risolveremmo il problema fame nel mondo per sempre, non sto scherzando, non è un argomento su cui scherzare... 300 milioni di pesci per due tonnellate sono circa seicento milioni di tonnellate di cibo per ogni pesce...una sorta di multilevel sunfish.
Inoltre a volte invece di stare dritto si piega su un fianco e nuota (si fa per dire) in questa maniera. Praticamente una sogliola gigantesca e cicciona.
Come avrete capito è un pesce docilissimo e nell'interazione con l'uomo può rappresentare più un problema per le barche (che ovviamente in caso di collisione possono essere seriamente daneggiate) che per i bagnanti (non si registrano infatti casi di attacco all'uomo...) ma se ne trovate uno sott'acqua, provate a grattargli un po' la pinna, sembra gli piaccia tantissimo.

Piccola appendice, ieri sera ho trovato il sito di questa biologa dove è contenuto anche questo video


(un vero e proprio show) in inglese sul mola mola.
Per chi capisce un po' è molto divertente ed è un classico esempio di come si dovrebbe insegnare qualsiasi cosa.
Trovando un modo divertente, comprensibile e persino giocoso affinchè i concetti rimangano saldamente in testa. Su questo gli americani sono maestri.

Thursday, October 9, 2008

Quarto giorno Monolake

Dopo Yosemite abbiamo optato per andare a vedere il salatissimo Monolake.

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Prima di arrivare ci siamo fermati per una sosta a questo laghetto




















Dove io e crucchetta con questa...




















abbiamo definitivamente vinto il trovafaccianellaroccia.
Abbiamo stracciato le "pivelle" Krucca e Mammakrucca (che belle le vacanze con la suocera...!)
Una volta arrivati abbiamo scoperto che "mono" in antico dialetto degli indiani che abitavano lì significa mosca...!
Ed infatti è un posto bellissimo e pieno di mosche





















(per fortuna solo vicino al lago...).
Pare che gli indiani mangiassero e scambiassero le larve.
La guida dice che sono anche buone, e così noi abbiamo fatto un bell'atto di fede...
Appena arrivati a Lee Vining, siamo rimasti colpiti dalla zona completamente vulcanica ma soprattutto dalle formazioni calcaree.
























Sembra che una volta queste formazioni fossero sommerse.
Per esempio questo cartello rappresenta il livello del lago nel 1963
























e qui è dove è situato il cartello.




















Quindi il lago è stato evidentemente prosciugato.
Salta fuori che il motivo è la costruzione di una estenzione di un acquedotto di Los Angeles fino al bacino del lago.
Mi domando....
"Ma quanto cavolo bevono a LA???"

Tuesday, October 7, 2008

Yosemite 3: Secondo Giorno

Il secondo giorno siamo prima saliti a Glacier point da dove si ha un'ottima vista della valle

























e dell'Half Dome.
Dopo poco ci siamo resi conto grazie ad un cannocchiale che proprio sulla punta dell' Half Dome c'erano delle persone
















Non contenti abbiamo continuato a giocare al trovafaccianellaroccia




























finito di giocare siamo andati a Mariposa Grove dove abbiamo conosciuto i mammut...
questi sono i piedi...



















qui invece le foto del deficiente con la panza che si metteva davanti ogni volta che ne scattavamo una...






















qua il maniaco cerca di avere un rapporto con il mammut di cui sopra





















insomma ci ha rovinato la giornata!
Scherzi a parte provate ad immaginarvi Galen Clark che in preda allo sconforto arriva sulle montagne e trova queste sequoie giganti...!

Sunday, October 5, 2008

Yosemite 2 il primo giorno

A Yosemite ci si può affezionare sul serio. Lo testimoniano le vicende di alcune persone che hanno dedicato la propria vita a questo luogo.
Il fotografo Ansel Adams che visse in questo parco facendo lavori svariati pur di rimanere e che ha scattato (a bordo della piattaforma costruita sul suo pulmino) molte delle immagini che immortalano il parco raggiungendo così una fama internazionale.
John Muir. Questa persona a cui è intitolato anche il (John Muir park di cui vi ho già parlato qui), ha speso la sua vita nella difesa di questo parco. Da come viene descritto credo gli americani (sicuramente i californiani) lo considerino il più importante “naturalista” della loro storia.
E Galen Clark la cui storia è veramente curiosa. Gli era stata diagnosticata una tubercolosi e soltanto sei mesi di vita. Così decise di ritirarsi nelle montagne. Scoprì le sequoie giganti del Mariposa Grove (che è parte di Yosemite) e ne diventò il guardiano. Passò il resto della sua vita ad illustare le bellezze di questi alberi ai visitatori del posto. Morì alla "tenera" età di 96 anni.
Yosemite è un’esperienza per i geologi, i botanici, gli sportivi, o semplicemente per tutti quelli in cerca di relax. Yosemite accetta chiunque, ai campeggiatori dico occhio all’incubo orsi la notte! Incubo non perchè non mi piacciano, ma solo perchè tutto il parco è cosparso da cartelli che ammoniscono contro la possibilità di lasciare cibo nell’auto. Infatti questi animali hanno un olfatto molto sensibile, arrivano di notte e divelgono gli sportelli delle auto in cerca di cibo. Ad alcune persone è capitato persino con il dentifricio. Quindi il parco è fornito di cassette contenitrici cibo che gli orsi non riescono a forzare. La sera credo sia il momento più bello. A parte lo spettacolo del granito arrossato dal sole, è il momento in cui i visitatori se ne vanno e chi alloggia nel parco può veramente goderselo. Un’altra cosa che mi è piaciuta di yosemite è che i gestori del parco invogliano a visitare il parco con i mezzi pubblici. Ce ne sono tanti, interni e che partono dalle città limitrofe e sono molto bene organizzati. Il biglietto di entrata al parco è gratuito per chi ci si reca in autobus. Ovviamente noi siamo andati in macchina...ma avevamo la scusa pargoletti. Ci sono anche i ricconi da ottocento dollari a notte di questo fantastico albergo.




















Siccome in stile tipicamente indiano, abbiamo deciso di visitarlo e ci siamo trovati a fare da spettatori (lontani e discreti non come la signora in giacca viola e pantaloni verdi




















qui rappresentata) ad un matrimonio scozzese con tanto di cornamusa!
Ok, la sposa era un po'troppo disinvolta ed ha rischiato il "botto" della vita ma l’atmosfera, note di cornamusa su un prato verde di un hotel bellissimo circondato dai picchi della Yosemite Valley c’era tutta.

A noi l’hanno un po’rovinata la signora di cui sopra ed il solito gruppo di giapponesi fotografi-registi che hanno letteralmente tagliato la strada alla sposa entrante nel pratino. A proposito di stranieri, devo dire che Yosemite è letteralmente “cosparso” di crucchi! Volevo scrivere “invaso” ma mi fa un certo effetto accostare le parole “invaso” e “crucchi”... Sarà stata una coincidenza ma sentivo parlare più tedesco che americano.

Friday, October 3, 2008

A cicalò....

Sapete che vi dico?
Mi sento un po' come lui....
Nonostante i reggimenti krucchi che mi invadono la casa...e il posto di lavoro
sto diventando anch'io "padrone della lingua"...
Quale decidetelo pure voi cicaloni e cicalone....

Krucca, mio unico gener...ehm volevo dire tesoro, ti chiedo umilmente perdono, ma è troppo divertente!

Wednesday, October 1, 2008

False friends

Al ristorante:
salve vorrei una pizza peperoni, mi dice quali sono gli ingredienti?
Beh c'è del salame, mozzarella e pomodoro.
Ottimo ed i peperoni ?
Cosa intende per “peperoni”?
Beh intendo i "peppers".
No niente peppers...
Torno a casa e guardo sul vocabolario:
ha ragione il cameriere...!

Peperoni: pepperoni, type of seasoned sausage...

Ora come la chiameranno la pizza coi peperoni?
Probabilmente "Salami"...