Sabato scorso ci ho riprovato, andando a prendere un caffè al bar sottocasa, ho visto che di fronte al supermercato c'erano dei volontari che facevano una raccolta alimentare.
Così timidamente sono andato a chiedere se erano un'organizzazione e se avessero bisogno di aiuto in altre occasioni.
Paolo il signore che era lì ha preso un cartellino della Caritas e me l'ha attaccato alla maglietta.
Ma come ho detto...adesso?
Si a noi serve adesso mi ha detto.
E così sono stato lì con loro a convincere le persone che entravano nel supermercato a donare pasta, pelati, tonno o scatolame vario.
E' stato un successo. Sembrava l'avessi fatto da sempre, rivolgersi gentilmente e simpaticamente alle persone e chiedere un aiuto mi è sembrato naturale.
Inoltre il contesto era molto più semplice, ci limitavamo a prendere le buste di cose, riempire degli scatoloni, impacchettarli e portarli in parrocchia.
Faticoso ma semplice.
Ho scoperto che raccoglievamo cibo per la parrocchia di S.Carlo da Sezze dalle mie parti.
Questa Parrocchia aiuta 200 famiglie a cui tutte le settimane consegna una scatola di cibo.
Questo cibo arriva dalla Caritas e dal banco alimentare ma a volte non basta.
Così sono costretti a approvvigionarsi tramite il buon cuore della popolazione.
Ed il risultato è stato entusiasmante.
In particolare non scorderò un signore sulla cinquantina che alle mie richieste ha risposto: mi chiedete sempre i soldi". Io gli ho detto che non chiedevamo soldi ma cibo per i poveri.
E' uscito con due buste piene di cose scusandosi, dicendo che nella giornata avevà già subito 3 richieste di denaro.
Insomma mi pare di capire ci sia una fetta sempre più grande della popolazione che non ce la fa ad arrivare a fine mese, ma anche una parte che cerca di aiutarla...
Non pensavo ma devo dire che la solidarietà è stata proprio tanta.
Paolo ha promesso che richiamerà.
Relocation to USA
Questo blog raccontava originariamente il nostro periodo negli USA. Questo periodo ci ha talmente cambiati che abbiamo deciso di continuare a scrivere di come siamo tornati con uno spirito nuovo. Quanto Durerà?
Tuesday, June 4, 2013
Saturday, June 1, 2013
Volontariato 1.5
La prima volta che ho fatto volontariato non era vero volontariato. Mancava l’elemento principale, dedicare del tempo libero.
Infatti in California ero andato durante l’orario lavorativo a dipingere una mappa dell’Europa ed una degli Usa sul pavimento esterno di una delle tante school californiane. Di quell’esperienza mi avevano colpito il bellissimo spirito di gruppo che si era creato fra i volontari e l’assoluta precisione dell’organizzatore della cosa. Negli Usa ci sono delle vere e proprie istituzioni di volontariato che in tema di organizzazione credo non abbiano molto da ividiare alle maggiori aziende americane. Per dirne una questi si erano presentati con un immenso foglio di carta già compilato da cui ricalcare le due mappe. Quindi disegnare i contorni ed i confini fra i vari stati era stato un gioco da ragazzi.
Detto questo, mercoledi scorso ci ho riprovato. I due anni passati a Parigi mi hanno fatto perdere un po’ il contatto con il territorio e la società che mi circonda.
Inoltre mi sono un po’ stufato delle contrapposizioni verbali politiche di questi ultimi periodi fra quella parte della società che è convinta di salvare il mondo e tutti gli altri.
Quindi ho deciso di provare per una volta a fare qualcosa di fattivo, di positivo e di utile per gli altri.
Ma cosa?
Ho cominciato a girare un po’ su Internet ed ho trovato il sito di Romaltruista, un’ associazione che si occupa proprio di mettere in contatto chi fornisce servizi di volontariato con persone che vogliano farlo.
Ho trovato un gruppo di persone che tutti i mercoledi si riuniscono davanti ad una delle maggiori stazioni romane per dare da mangiare a quelli che ne hanno bisogno.
Bello ed utile ho pensato. Mi sono iscritto e mi è arrivato il contatto della persona che avrei dovuto incontrare più una breve descrizione delle attività da compiere.
In sintesi, Arriva il cibo, si prepara, lo si da ai bisognosi, si pulisce tutto, si termina il tutto in tempi stretti (il tempo di esecuzione è fondamentale c'era scritto.
Sono arrivato con molto anticipo ed ho notato alcune persone in attesa sul posto dell’appuntamento. Pian piano hanno cominciato a raggrupparsi, all’ora dell’appuntamento mi è parso chiaro che fossero loro e visto che nessuno faceva caso a me sono andato io a presentarmi.
Sono stato affidato ad un ragazzo che avrebbe dovuto spiegarmi le cose. Si occupava spesso di questo ruolo in quanto nel gruppo c’era un alto turnover di persone...
Dopo un breve colloquio con questo ragazzo mi è stato affidato il compito di occuparmi del servizio d’ordine. Questo consisteva nel fare in modo che le persone restassero sedute e che nessuno cambiasse di posto per mangiare due volte.
Intanto però davo una mano all’impianto di tavolini, cordoni di protezione e alla sistemazione dei contenitori per il cibo.
Le persone che volevano mangiare si erano intanto sedute su un rialzo a forma di rettangolo.
E’ stato chiaro fin dall’inizio che non c’era un coordinatore delle attività, la persona a cui avevo scritto che era il responsabile dava delle indicazioni che venivano subito criticate e disattese da molti. Questa persona ovviamente si spazientiva.
Subito disponibili c’erano pizza bianca, pane, frutta e tè. Ma prima di iniziare a distribuirli si aspettava la pasta. La pasta doveva arrivare da una parrocchia lontanta (troppo lontana avrei scoperto a mie spese).
Dopo circa venti minuti si cominciava a distribuire il tè. Due persone, una con i bicchieri ed una con una piccola damigiana tipo quelle per la benzina iniziando dalle persone sedute immediatamente vicino ai tavoli di preparazione del cibo, si avvicinavano alle persone e servivano un bicchiere di te caldo in bicchiere di plastica. Bello ed organizato ho pensato, almeno fino a quando prima di servire metà degli avventori non è finito il tè ed ho visto lo sguardo rancoroso di tutti gli altri.
E il te? Arriva! Ho risposto prontamente pensando ingenuamente che era solo finita la damigiana. Dopo altri venti minuti mi era chiaro che il tè non sarebe arrivato se non con la pasta.
Una persona del gruppo aveva nel frattempo diviso il perimetro del rettangolo in 4 settori attaccando dei numeri a dei pali. Però visto che alcune persone spazientite se ne andavano con gli occhi colmi di disgusto per l’attesa e la disorganizzazione, nuove persone continuavano a sedersi non era più chiaro dove il tè fosse arrivato.
Dopo altri dieci minuti era arrivata la pasta, nonostante questo passavano dei minuti interminabili prima che venisse consegnata agli avventori. Finalmente vedevo una ragazza con un vassoio in mano con piatti pieni di pasta dirigersi inspiegabilmente verso il settore 3. Significava passare davanti agli increduli dei settori 1 e 2...
Inoltre la ragazza non era accompagnata anche se era guardata a vista da quelli che si occupavano di servizio d’ordine.
Arrivata la settore 3 si era avvicinata agli avventori ma siccome reggeva il vassoio con due mani era costretta a lasciare agli avventori, la possibilità di prendere i piatti con le mani e siccome questi si sovrapponevano, potenzialmente di toccare anche tutti gli altri piatti, o di prenderne due insomma un macello.
Spontaneamente ho cominciato ad affiancarla ed a servire i piatti prendendoli dal suo vassoio. In tutto sei piatti...in un gruppo di persone che aspettava ormai da quasi un’ora e che si stava sempre più inferocendo. Nei piatti c’era la pasta con del pane o della pizza sopra. Perchè non servirli prima?
Per fortuna persone con i vassoi cominciavano a coprire anche altri settori ma adesso il problema era una altro la pasta era collosa, e fredda, molti la buttavano in terra o nei pochi secchi che avevamo approntato.
Inoltre il tè aveva ricominciato il suo corso non dal punto giusto e come avevo già previsto alla fine non sarebbe comunque bastato per tutti.
Per finire c’era stata la frutta, servita in grossi bicchieri di plastica secondo le modalità precedenti, era chiaro che i bicchieri erano pochi e mal protetti e le persone avevano cominciato ad alzarsi per servirsene formando dei capannelli attorno alle persone che la servivano. Svariati bicchieri in terra e anche la frutta non era bastata per tutti.
Alla fine capienti sacchi di pane erano avanzati e si facevano dei sacchi di plastica per distribuirlo sopratttutto a quelli che arrivavano in quel momento...come mai non era stato distribuito all’inizio?
Molti dei piatti di plastica erano ancora vicino agli avventori, alla fine avremmo dovuto pulire, così mentre la maggior parte delle persone erano ancora seduta avevo cominciato a passare col secchio chiedendo alle persone di aiutarmi. Quasi tutti lo facevano e quando non lo facevano raccoglievo io.
Molte persone non sazie venivano a chiedere se c’era ancora pasta o ancora futtta. Mentre ancora stavamo pulendo ho scoperto stava iniziando la distribuzione dei vestiti. Non sapevo ce ne fosse una. Su alcuni tavoli una ragazza aveva cominciato a pore indumenti usati per farli vedere agli avventori. Un altro caos. Trenta persone intorno ad un tavolo che si accaparravano vestiti seguendo la legge del più forte.
Uno dei responsabili tentava inutilmente di farli stare indietro dicendo che non avevamo ancora cominciato, quando era chiaro viste le parole della ragazza che non era così. Miracolosamente nessuno si era fatto male soprattutto durante la distribuzione dei calzini nuovi (letteralmente lanciati verso la folla inferocita) su cui sarebbe tranquillamente potuto scappare il morto.
Fine della serata, con circolo finale su come erano andate le cose. Ottimismo e soddisfazione di tutti. Qualcuno accennava ad un mestolo non molto funzionante ma nel complesso un successo. Tutti che si davano pacche sulle spalle e si compimentavano del fatto che quella sera non ci fosse stata alcuna rissa.
Io ho preferito non parlare, anche perchè non ero stato presentato a nessuno e nessuno mi aveva chiesto le impressioni della prima volta. Comunque non l’avrei fatto, perchè avevo un misto di rabbia, delusione, e paternalismo che mi avrebbero fatto dire cose veramente pesanti.
Quindi me ne sono andato e....non credo ci tornerò più.
Cose che ricorderò :
L’assoluta dignità di molte persone che anche se hanno fame vogliono attenzione e puntualità, inspiegabilmente la stessa degli avventori paganti di un ristorante che si alzano e se ne vanno quando non arriva il cibo.
La sensazione che molte delle persone sedute lì avevano tanto da insegnare sulla vita ad un novizio come me.
La comunicazione , l’organizzazione, l’assegnazione dei ruoli , il riconoscimento del leader, il feedback sincero, la gestione degli imprevisti, sono elementi fondamentali per la riuscita delle attività di un gruppo. (ma questo lo sapevo già).
Contare prima le persone avrebbe aiutato.
La sensazione di giovialità soddisfatta presente nei volontari alla fine della serata.
Il fatto che dedicare 3 ore del tuo tempo a settimana a fare volontariato fa di te una bella persona solo se dai il massimo affinchè le cose riescano bene e nei tempi. Se invece pensi che basti andare a fare volontariato e tutto verrà da sè forse è meglio stare a casa.
Infatti in California ero andato durante l’orario lavorativo a dipingere una mappa dell’Europa ed una degli Usa sul pavimento esterno di una delle tante school californiane. Di quell’esperienza mi avevano colpito il bellissimo spirito di gruppo che si era creato fra i volontari e l’assoluta precisione dell’organizzatore della cosa. Negli Usa ci sono delle vere e proprie istituzioni di volontariato che in tema di organizzazione credo non abbiano molto da ividiare alle maggiori aziende americane. Per dirne una questi si erano presentati con un immenso foglio di carta già compilato da cui ricalcare le due mappe. Quindi disegnare i contorni ed i confini fra i vari stati era stato un gioco da ragazzi.
Detto questo, mercoledi scorso ci ho riprovato. I due anni passati a Parigi mi hanno fatto perdere un po’ il contatto con il territorio e la società che mi circonda.
Inoltre mi sono un po’ stufato delle contrapposizioni verbali politiche di questi ultimi periodi fra quella parte della società che è convinta di salvare il mondo e tutti gli altri.
Quindi ho deciso di provare per una volta a fare qualcosa di fattivo, di positivo e di utile per gli altri.
Ma cosa?
Ho cominciato a girare un po’ su Internet ed ho trovato il sito di Romaltruista, un’ associazione che si occupa proprio di mettere in contatto chi fornisce servizi di volontariato con persone che vogliano farlo.
Ho trovato un gruppo di persone che tutti i mercoledi si riuniscono davanti ad una delle maggiori stazioni romane per dare da mangiare a quelli che ne hanno bisogno.
Bello ed utile ho pensato. Mi sono iscritto e mi è arrivato il contatto della persona che avrei dovuto incontrare più una breve descrizione delle attività da compiere.
In sintesi, Arriva il cibo, si prepara, lo si da ai bisognosi, si pulisce tutto, si termina il tutto in tempi stretti (il tempo di esecuzione è fondamentale c'era scritto.
Sono arrivato con molto anticipo ed ho notato alcune persone in attesa sul posto dell’appuntamento. Pian piano hanno cominciato a raggrupparsi, all’ora dell’appuntamento mi è parso chiaro che fossero loro e visto che nessuno faceva caso a me sono andato io a presentarmi.
Sono stato affidato ad un ragazzo che avrebbe dovuto spiegarmi le cose. Si occupava spesso di questo ruolo in quanto nel gruppo c’era un alto turnover di persone...
Dopo un breve colloquio con questo ragazzo mi è stato affidato il compito di occuparmi del servizio d’ordine. Questo consisteva nel fare in modo che le persone restassero sedute e che nessuno cambiasse di posto per mangiare due volte.
Intanto però davo una mano all’impianto di tavolini, cordoni di protezione e alla sistemazione dei contenitori per il cibo.
Le persone che volevano mangiare si erano intanto sedute su un rialzo a forma di rettangolo.
E’ stato chiaro fin dall’inizio che non c’era un coordinatore delle attività, la persona a cui avevo scritto che era il responsabile dava delle indicazioni che venivano subito criticate e disattese da molti. Questa persona ovviamente si spazientiva.
Subito disponibili c’erano pizza bianca, pane, frutta e tè. Ma prima di iniziare a distribuirli si aspettava la pasta. La pasta doveva arrivare da una parrocchia lontanta (troppo lontana avrei scoperto a mie spese).
Dopo circa venti minuti si cominciava a distribuire il tè. Due persone, una con i bicchieri ed una con una piccola damigiana tipo quelle per la benzina iniziando dalle persone sedute immediatamente vicino ai tavoli di preparazione del cibo, si avvicinavano alle persone e servivano un bicchiere di te caldo in bicchiere di plastica. Bello ed organizato ho pensato, almeno fino a quando prima di servire metà degli avventori non è finito il tè ed ho visto lo sguardo rancoroso di tutti gli altri.
E il te? Arriva! Ho risposto prontamente pensando ingenuamente che era solo finita la damigiana. Dopo altri venti minuti mi era chiaro che il tè non sarebe arrivato se non con la pasta.
Una persona del gruppo aveva nel frattempo diviso il perimetro del rettangolo in 4 settori attaccando dei numeri a dei pali. Però visto che alcune persone spazientite se ne andavano con gli occhi colmi di disgusto per l’attesa e la disorganizzazione, nuove persone continuavano a sedersi non era più chiaro dove il tè fosse arrivato.
Dopo altri dieci minuti era arrivata la pasta, nonostante questo passavano dei minuti interminabili prima che venisse consegnata agli avventori. Finalmente vedevo una ragazza con un vassoio in mano con piatti pieni di pasta dirigersi inspiegabilmente verso il settore 3. Significava passare davanti agli increduli dei settori 1 e 2...
Inoltre la ragazza non era accompagnata anche se era guardata a vista da quelli che si occupavano di servizio d’ordine.
Arrivata la settore 3 si era avvicinata agli avventori ma siccome reggeva il vassoio con due mani era costretta a lasciare agli avventori, la possibilità di prendere i piatti con le mani e siccome questi si sovrapponevano, potenzialmente di toccare anche tutti gli altri piatti, o di prenderne due insomma un macello.
Spontaneamente ho cominciato ad affiancarla ed a servire i piatti prendendoli dal suo vassoio. In tutto sei piatti...in un gruppo di persone che aspettava ormai da quasi un’ora e che si stava sempre più inferocendo. Nei piatti c’era la pasta con del pane o della pizza sopra. Perchè non servirli prima?
Per fortuna persone con i vassoi cominciavano a coprire anche altri settori ma adesso il problema era una altro la pasta era collosa, e fredda, molti la buttavano in terra o nei pochi secchi che avevamo approntato.
Inoltre il tè aveva ricominciato il suo corso non dal punto giusto e come avevo già previsto alla fine non sarebbe comunque bastato per tutti.
Per finire c’era stata la frutta, servita in grossi bicchieri di plastica secondo le modalità precedenti, era chiaro che i bicchieri erano pochi e mal protetti e le persone avevano cominciato ad alzarsi per servirsene formando dei capannelli attorno alle persone che la servivano. Svariati bicchieri in terra e anche la frutta non era bastata per tutti.
Alla fine capienti sacchi di pane erano avanzati e si facevano dei sacchi di plastica per distribuirlo sopratttutto a quelli che arrivavano in quel momento...come mai non era stato distribuito all’inizio?
Molti dei piatti di plastica erano ancora vicino agli avventori, alla fine avremmo dovuto pulire, così mentre la maggior parte delle persone erano ancora seduta avevo cominciato a passare col secchio chiedendo alle persone di aiutarmi. Quasi tutti lo facevano e quando non lo facevano raccoglievo io.
Molte persone non sazie venivano a chiedere se c’era ancora pasta o ancora futtta. Mentre ancora stavamo pulendo ho scoperto stava iniziando la distribuzione dei vestiti. Non sapevo ce ne fosse una. Su alcuni tavoli una ragazza aveva cominciato a pore indumenti usati per farli vedere agli avventori. Un altro caos. Trenta persone intorno ad un tavolo che si accaparravano vestiti seguendo la legge del più forte.
Uno dei responsabili tentava inutilmente di farli stare indietro dicendo che non avevamo ancora cominciato, quando era chiaro viste le parole della ragazza che non era così. Miracolosamente nessuno si era fatto male soprattutto durante la distribuzione dei calzini nuovi (letteralmente lanciati verso la folla inferocita) su cui sarebbe tranquillamente potuto scappare il morto.
Fine della serata, con circolo finale su come erano andate le cose. Ottimismo e soddisfazione di tutti. Qualcuno accennava ad un mestolo non molto funzionante ma nel complesso un successo. Tutti che si davano pacche sulle spalle e si compimentavano del fatto che quella sera non ci fosse stata alcuna rissa.
Io ho preferito non parlare, anche perchè non ero stato presentato a nessuno e nessuno mi aveva chiesto le impressioni della prima volta. Comunque non l’avrei fatto, perchè avevo un misto di rabbia, delusione, e paternalismo che mi avrebbero fatto dire cose veramente pesanti.
Quindi me ne sono andato e....non credo ci tornerò più.
Cose che ricorderò :
L’assoluta dignità di molte persone che anche se hanno fame vogliono attenzione e puntualità, inspiegabilmente la stessa degli avventori paganti di un ristorante che si alzano e se ne vanno quando non arriva il cibo.
La sensazione che molte delle persone sedute lì avevano tanto da insegnare sulla vita ad un novizio come me.
La comunicazione , l’organizzazione, l’assegnazione dei ruoli , il riconoscimento del leader, il feedback sincero, la gestione degli imprevisti, sono elementi fondamentali per la riuscita delle attività di un gruppo. (ma questo lo sapevo già).
Contare prima le persone avrebbe aiutato.
La sensazione di giovialità soddisfatta presente nei volontari alla fine della serata.
Il fatto che dedicare 3 ore del tuo tempo a settimana a fare volontariato fa di te una bella persona solo se dai il massimo affinchè le cose riescano bene e nei tempi. Se invece pensi che basti andare a fare volontariato e tutto verrà da sè forse è meglio stare a casa.
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superficialità
Wednesday, March 20, 2013
Quando non è destino non è destino.
Lui ha 18 anni, in vacanza con l' EF a Londra incontra lei.
Lui fa amicizia con uno e diventano amici per la pelle, lei ci si mette insieme
Tornano a Roma l'amico e lei si lasciano.
Lui si tormenta, dopo qualche tempo telefona all'amico per chiedergli se gli dispiace se chiede a lei di uscire.
L'amico risponde che è tutto ok.
Lui la chiama, escono e si mettono insieme.
Lui la ama, come non ha mai amato nessun'altra fino a quel momento. Lei no.
Lei dopo un po' lo lascia.
Lui la incontra spesso, una volta in un posto al Laghetto dell'Eur.
Lei sta con un altro.
Lui va da loro li saluta e dice a l'altro di trattarla bene.
L'altro è un energumeno ma reagisce bene ed annuisce.
Lui pensa spesso a lei, negli anni, sempre, anche quando sta con altre ragazze, di tanto in tanto ci pensa.
Anni dopo Lui va in vacanza in Grecia ad Ios isoletta sperduta piena di ragazzi da ogni parte del mondo.
Lei pure.
Lui la incontra un pomeriggio e gli pare così strano vederla lì che le chiede di vedersi la sera.
Lei dice che va bene.
Lui l'aspetta, l'aspetta da una vita che volete che siano 10-20-30-60minuti?
Lei non arriva. Non la vede più. Lui è così deluso che quella sera organizza una quasi rissa.
Lei lo trova su facebook o forse lui ? Non ricordo.
Lei lo contatta via chat, gli vuole spiegare, che quella sera avrebbe voluto andare, che lui gli sembrava carino
ma in quella vacanza lei stava male, e si è ubriacata di brutto e non ce l'ha fatta ad andare da lui.
Lui è sposato ha due figli ma comunque gli sembra un peccato che le cose siano andate così e glielo dice.
Lui scopre che lei nel frattempo ha amato tantissimo una persona, forse l'unica persona della sua vita ed ora questa persona non c'è più.
Lui poi la sogna di un sogno mai fatto che lo fa svegliare a forza di lacrime amare.
E lo dice a lei.
Lui la vede su facebook e finalmente capisce.
Lei non è più la ragazza che amava, adesso è un'altra persona, che sembra lontanissima da lui.
Lui capisce da quelle stupide foto di essere una persona che ha fatto un percorso diverso.
Lui la giudica anche un po', e si mette il cuore in pace (?).
Lui fa amicizia con uno e diventano amici per la pelle, lei ci si mette insieme
Tornano a Roma l'amico e lei si lasciano.
Lui si tormenta, dopo qualche tempo telefona all'amico per chiedergli se gli dispiace se chiede a lei di uscire.
L'amico risponde che è tutto ok.
Lui la chiama, escono e si mettono insieme.
Lui la ama, come non ha mai amato nessun'altra fino a quel momento. Lei no.
Lei dopo un po' lo lascia.
Lui la incontra spesso, una volta in un posto al Laghetto dell'Eur.
Lei sta con un altro.
Lui va da loro li saluta e dice a l'altro di trattarla bene.
L'altro è un energumeno ma reagisce bene ed annuisce.
Lui pensa spesso a lei, negli anni, sempre, anche quando sta con altre ragazze, di tanto in tanto ci pensa.
Anni dopo Lui va in vacanza in Grecia ad Ios isoletta sperduta piena di ragazzi da ogni parte del mondo.
Lei pure.
Lui la incontra un pomeriggio e gli pare così strano vederla lì che le chiede di vedersi la sera.
Lei dice che va bene.
Lui l'aspetta, l'aspetta da una vita che volete che siano 10-20-30-60minuti?
Lei non arriva. Non la vede più. Lui è così deluso che quella sera organizza una quasi rissa.
Lei lo trova su facebook o forse lui ? Non ricordo.
Lei lo contatta via chat, gli vuole spiegare, che quella sera avrebbe voluto andare, che lui gli sembrava carino
ma in quella vacanza lei stava male, e si è ubriacata di brutto e non ce l'ha fatta ad andare da lui.
Lui è sposato ha due figli ma comunque gli sembra un peccato che le cose siano andate così e glielo dice.
Lui scopre che lei nel frattempo ha amato tantissimo una persona, forse l'unica persona della sua vita ed ora questa persona non c'è più.
Lui poi la sogna di un sogno mai fatto che lo fa svegliare a forza di lacrime amare.
E lo dice a lei.
Lui la vede su facebook e finalmente capisce.
Lei non è più la ragazza che amava, adesso è un'altra persona, che sembra lontanissima da lui.
Lui capisce da quelle stupide foto di essere una persona che ha fatto un percorso diverso.
Lui la giudica anche un po', e si mette il cuore in pace (?).
Monday, March 11, 2013
Momenti di trascurabile felicità
A calcio sono sempre stato un giocatore medio, per non dire
mediocre, sono alto e lento quindi da piccolo nei pulcini mi hanno dato il
ruolo di stopper.
Avevo iniziato a
giocare a calcio contro il parere di mio padre e fondamentalmente per seguire
due amichetti che erano molto bravi. Solo che io non lo ero ed ogni volta, durante gli allenamenti, dovevo subire delusioni cocenti.
C’era chi passava
meglio, chi stoppava meglio, chi palleggiava meglio, chi colpiva meglio di testa persino chi correva più a lungo e più velocemente Ed ogni volta tornavo a casa chiedendomi cosa ci facessi io su quel campo di
terra. Ognuno riusciva meglio di me in
qualcosa.
E poi è arrivato il
giorno. Quel giorno in cui il Dio del
calcio si gira distrattamente dalla tua parte e tu riesci a fare per la prima volta una cosa
degna di nota.
Mi ricordo che c’era stato un contropiede ed erano scesi in
tre, piccoli, agili, veloci.
Io ero rimasto l’ultimo scoglio e d era chiaro a
tutti che avrebbero segnato. Avevo tenuto a bada l’impeto di uscire sul portatore
di palla cercando di indietreggiare verso il portiere fino
a quando possibile.
Si erano disposti a triangolo ed io ero nel centro, una
posizione non sostenibile per molto tempo.
Allora avevo fatto la mia mossa, facendo finta di andare verso il portatore di palla. Lui aveva immediatamente optato
per il giocatore di sinistra verso il quale nel frattempo mi ero precipitato. Non
so come ma avevo rovesciato la palla l’avevo superato ritornando verso il centro
(cosa da non fare mai... spazzare....solo spazzare) e prima che arrivassero gli altri due avevo rinviato con un tocco preciso
avviando il contropiede verso il nostro migliore attaccante.
Ne era uscito un gol bellissimo.
Un "sombrero" con successivo lancio al volo.
Due colpi da maestro che non sarebbero mai più capitati nella mia vita.
Wednesday, February 13, 2013
Ready to begin
Una di queste sere di otto anni fa cercavo una canzone da cantare alla bimbetta che sarebbe nata di li a poco. Mi serviva una canzone dolce da cantarle la sera per farla addormentare. Avevo in tmente qualcosa di country, pensavo e ripensavo ma non mi veniva in mente nulla. Alla fine finivo sempre a pensare a come sarebbe stato, come sarebbe cambiata la mia (la nostra ) vita. Devo dire che ero terrorizzato. Ed un po' avevo ragione. Avere un figlio è l'esperienza di una vita, due di più...
Quindi divagavo e per questo alla fine l'unica venuta in mente erano i tre papà in affitto di tre uomini ed una culla ,Tom Selleck (Magnum PI) Ted Danson (Cin Cin)e Steve Guttenberg con la splendida cover di Goodnight Sweet Hearth
del gruppo The Spaniel
Funzionò, ma non fu un successo non mi ricordavo tutte le parole ed Emma aveva tanti mal di pancia.
Quindi tante serate in piedi a cullarla fra le mie braccia. Non lo scorderò mai.
Con Sebastian fu più facile aveva pochi mal di pancia ed era molto più leggero, altro tragitto, altra casa ma la canzone era sempre la stessa. Ed anche le sue non le dimenticherò.
A volte ancora me la chiedono...ed ora Emma fa 30 chili... ma per un po' devo farla... non riesco a dire di no :-)
Bene sto divagando di nuovo....
Stasera ero seduto a guardarmi Letterman quando sono arrivati loro
gli Avett Brothers
e non sono riuscito a smettere di sentirli per non so quante volte di seguito la musica è perfetta ma le parole proprio no (almeno mi sembra) ma quelle si possono sempre adattare....
D'altronde chi non ha avuto aperta di netto la gola rilasciando una schiuma di lussuria....ma ripeto ascoltate la melodia è dannatamente perfetta per una ninnananna!!!
E quindi...mi è venuto in mente il mio collega roscio che sta per diventare papà ed a lui dedico questo post.
Sperando sia sempre rested and ready.
I went on the search for something true.
I was almost there when I found you.
Sooner then my fate was wrote
A perfect blade it slit my throat
And beads of lust released into the air.
When I awoke you were standing there.
I was on the mend when I fell through.
The sky around was anything but blue.
I found as I regained my feet
A wound across my memory
That no amount of stitches would repair.
But I awoke and you were standing there.
There's no fortune at the end of the road that has no end.
There's no returning to the spoils
Once you've spoiled the thought of them.
There's no falling back asleep
Once you've wakened from the dream
Now I'm rested and I'm ready,
I'm rested and I'm ready to begin.
I'm ready to begin.
I went on the search for something real.
Traded what I know for how I feel.
But the ceiling and the walls collapsed
Upon the darkness I was trapped
And as the last of breath was drawn from me
The light broke in and brought me to my feet.
There's no fortune at the end of the road that has no end.
There's no returning to the spoils
Once you've spoiled the thought of them.
There's no falling back asleep
Once you've wakened from the dream.
Now I'm rested and I'm ready
I'm rested and I'm ready
Yeah I'm rested and I'm ready
I'm rested and I'm ready
Yeah I'm rested and I'm ready
I'm rested and I'm ready
To begin
I'm ready to begin
Read more at http://www.songmeanings.net/songs/view/3530822107859439466/#gEidzIGMAEJbqdoT.99
Quindi divagavo e per questo alla fine l'unica venuta in mente erano i tre papà in affitto di tre uomini ed una culla ,Tom Selleck (Magnum PI) Ted Danson (Cin Cin)e Steve Guttenberg con la splendida cover di Goodnight Sweet Hearth
del gruppo The Spaniel
Funzionò, ma non fu un successo non mi ricordavo tutte le parole ed Emma aveva tanti mal di pancia.
Quindi tante serate in piedi a cullarla fra le mie braccia. Non lo scorderò mai.
Con Sebastian fu più facile aveva pochi mal di pancia ed era molto più leggero, altro tragitto, altra casa ma la canzone era sempre la stessa. Ed anche le sue non le dimenticherò.
A volte ancora me la chiedono...ed ora Emma fa 30 chili... ma per un po' devo farla... non riesco a dire di no :-)
Bene sto divagando di nuovo....
Stasera ero seduto a guardarmi Letterman quando sono arrivati loro
gli Avett Brothers
e non sono riuscito a smettere di sentirli per non so quante volte di seguito la musica è perfetta ma le parole proprio no (almeno mi sembra) ma quelle si possono sempre adattare....
D'altronde chi non ha avuto aperta di netto la gola rilasciando una schiuma di lussuria....ma ripeto ascoltate la melodia è dannatamente perfetta per una ninnananna!!!
E quindi...mi è venuto in mente il mio collega roscio che sta per diventare papà ed a lui dedico questo post.
Sperando sia sempre rested and ready.
I went on the search for something true.
I was almost there when I found you.
Sooner then my fate was wrote
A perfect blade it slit my throat
And beads of lust released into the air.
When I awoke you were standing there.
I was on the mend when I fell through.
The sky around was anything but blue.
I found as I regained my feet
A wound across my memory
That no amount of stitches would repair.
But I awoke and you were standing there.
There's no fortune at the end of the road that has no end.
There's no returning to the spoils
Once you've spoiled the thought of them.
There's no falling back asleep
Once you've wakened from the dream
Now I'm rested and I'm ready,
I'm rested and I'm ready to begin.
I'm ready to begin.
I went on the search for something real.
Traded what I know for how I feel.
But the ceiling and the walls collapsed
Upon the darkness I was trapped
And as the last of breath was drawn from me
The light broke in and brought me to my feet.
There's no fortune at the end of the road that has no end.
There's no returning to the spoils
Once you've spoiled the thought of them.
There's no falling back asleep
Once you've wakened from the dream.
Now I'm rested and I'm ready
I'm rested and I'm ready
Yeah I'm rested and I'm ready
I'm rested and I'm ready
Yeah I'm rested and I'm ready
I'm rested and I'm ready
To begin
I'm ready to begin
Read more at http://www.songmeanings.net/songs/view/3530822107859439466/#gEidzIGMAEJbqdoT.99
Thursday, January 31, 2013
Trova il tuo volo su una mappa
Wednesday, January 30, 2013
Libri per bambini 1. Nocedicocco Draghetto Avventuroso
Inauguro una nuova tipologia di post, quella sui libri dei bambini. Con Occhiblu e la Bimbona arrabbiona alias "crucchetta" abbiamo letti un numero imprecisato e mi piace tenerne nota e consigliare i migliori ai moltissimi lettori di questo blog.
Voglio cominciare con "Nocedicocco Draghetto Avventuroso", che vale sicuramente una lettura.
Titolo: Nocedicocco Draghetto Avventuroso
Autore: Ingo Siegner
Casa Editrice: Einaudi Ragazzi
Età consigliata: Dai 5 Anni
Pagine 257
Prezzo:14.90
Come si insegnano valori quali il coraggio, l'amicizia, l'altruismo, la tolleranza e la volontà di scoprire cose nuove? Parlandone certo, citando esempi, ma anche leggendo storie in cui questi valori siano affrontati indirettamente, storie avvincenti in cui ci si possa ritrovare nei personaggi. Nocedicocco draghetto Avventuroso è una di queste.
Il libro è una raccolta di tre libri dello stesso autore: Nocedicocco draghetto sputafuoco, Nocedicocco ed il grande mago, Nocedicocco vola alla festa.
Nocedicocco è cucciolo di drago, un draghetto sputafuoco a cui piacciono tremendamente le noci di cocco arrostite, come tutti i cuccioli, dovrà affrontare le sfide che la vita gli propone. Saprà farlo mostrando sempre un certo ottimismo ed una straordinaria apertura verso il mondo che lo circonda. Il libro è ricco di illustrazioni dell'autore di cui i bambini vanno matti.
Valutazione della Bimbona arrabbiona (7 anni): mi piace perchè è coraggioso e avventuroso, soprattutto mi piace la storia con il mostro puzzone.
Valutazione di Occhiblu (5 anni): mi piace quando Nocedicocco va con quella cosa bianca....(il capodoglio) e prende i legnetti.
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